Valanga di denunce contro la gip che ha scarcerato Rackete

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Ornella Mariani Forni, storica di Benevento, ha denunciato presso la procura della Repubblica di Caltanisetta il gip del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, per la delirante decisione di scarcerare Carola Rackete, il capitano folle della Sea Watch3.

“Sono un contribuente e sono stanca dell’anarchia che regna in questo Paese dove nulla è più certo. Dopo la mia denuncia, ce n’è stata una valanga. Il sentire è comune”.

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Oltre alla denuncia nei confronti della Vella che secondo la donna e molteplici giuristi, militari e magistrati non avrebbe ben valutato il caso la beneventana ha sporto denuncia anche per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di immigrazione clandestina contro i parlamentari del Pd che sono saliti sulla Sea Watch.

Per quel che riguarda la decisione che ha portato alla scarcerazione della Rackete secondo Mariani Forni, la decisione del gip sarebbe basata su presupposti giuridicamente errati: gli immigrati trasportati dalla Sea Watch non erano naufraghi, ma soggetti con destinazione predefinita. Inoltre, e sempre a suo giudizio, ci sarebbe stata l’intenzionalità della Rackete nel restare quattordici giorni in mare pur sapendo di poter raggiungere altri porti.




4 pensieri su “Valanga di denunce contro la gip che ha scarcerato Rackete”

  1. L’esposto é un piccolo gioiello, vale la pena di riportarlo :
    La sottoscritta MARIANI FORNI Ornella, nata a XXX il XXXX e residente in XXX alla via XXX n.8, col presente atto intende sottoporre al vaglio di Codesta Eccellentissima Procura della Repubblica gravissimi atti criminosi che, verificatisi fra il giorno 29 ed il giorno 30 scorsi. nelle acque italiane e circostanziati anche dai Media internazionali, a meno di una sostanziale modifica dell’Ordinamento giuridico sfuggita anche al Parlamento, renderebbero la obbligatorietà dell’azione penale d’ufficio anche nei confronti di Quanti ed a qualsiasi titolo abbiano sostenuto; fiancheggiato e condiviso le attività di tal Carola Rackete, sottoposta a misure cautelari.

    Tanto PREMESSO

    certa che non sfuggano alla Procura adita elementi costituenti notitia criminis ed ai quali non può opporsi né il silenzio né la sottovalutazione giudiziaria;
    certa che in uno Stato di Diritto sia perseguibile qualsiasi Cittadino colpevole di reati, indipendentemente dalla funzione che ricopra, e che in nessun caso valga la omissione di atti dovuti;
    certa che Codesta Procura a suo tempo ha contestato al Ministro dell’Interno p.t. il reato di sequestro di Persona, benché non sfuggisse che il di lui operato fosse responsabilmente animato da Ragion di Stato: dall’interesse nazionale, alla sicurezza del territorio e alla difesa dei confini;
    certa che con grande discredito della dignità nazionale e del Governo in carica un gruppo di Parlamentari e Sodali, svilendo il senso ed il ruolo delle Istituzioni in carica, abbiano solidarizzato con la Rackete ponendo in essere una condotta antistatuale forse debordante anche nell’Alto Tradimento dei valori costituzionali;
    certa che sono mancate, nella condotta di Costoro le pur millantate ragioni umanitarie, disattese peraltro per giorni e giorni dalla stessa Rackete, la quale ha volontariamente sfidato e sprezzato l’Autorità costituita, fino a disattenderne gli ordini,

    la sottoscritta CHIEDE a Codesta Procura

    se non si configurino nelle attività e nelle iniziative dei Deputati Graziano del Rio, Matteo Orfini, Davide Faraone, Riccardo Magi, Nicola Fratoianni e di Quanti Altri con Essi i reati di Associazione finalizzata alla istigazione a delinquere, il favoreggiamento della immigrazione clandestina e la complicità nei delitti commessi dalla Rackete;
    se a carico dei Suddetti non sia ravvisabile l’abuso di potere che ne aggrava le responsabilità giudiziarie e morali ove, con ogni evidenza, Essi si sono avvalsi del ruolo istituzionale nel condividere le attività criminali della Rackete;
    se a Costoro sia imputabile il concorso in tutti i reati già ascritti alla Rackete, responsabile di un atto di guerra e/o di pirateria marittima,

    e DENUNCIA

    i Deputati Graziano del Rio, Matteo Orfini, Davide Faraone, Nicola Fratoianni, Riccardo Magi e Quanti Altri con Essi per tutte le ipotesi di reato che Codesta Procura vorrà valutare, ravvisando nella loro condotta anche l’esposizione al pericolo della vita dei membri della Guardia di Finanza e la violazione dell’ordine di una Nave da Guerra Nazionale e delle norme sancite dal Codice di Navigazione internazionale arrecando, infine, all’immagine dell’Italia, del suo Establishment e del suo Popolo un indecoroso danno ed un censurabile esempio di disobbedienza.

    Non sfugga, infine, alla Procura adìta che per il loro ruolo istituzionale (dal quale dovrebbero decadere) e per le circostanze di fatto, la condotta da Essi tenuta appare astrattamente idonea a determinare il rischio concreto della commissione di altri reati lesivi degli interessi e della credibilità nazionale.

    Con ogni riserva di richiesta di danni in ogni sede, quale Cittadina e Contribuente, la Sottoscritta chiede di essere informata dell’esito della presente denuncia ai sensi dell’art. 406 c.p.p. nel caso in cui il P.M. avanzi formale richiesta di proroga delle indagini preliminari.

    Chiede altresì di essere informata nel caso in cui, ai sensi dell’art. 408 c.p.p. il P.M presenti richiesta di archiviazione.

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