I Marò nelle grinfie di una corte sovranazionale

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“Agli occhi dell’India non c’è presunzione di innocenza: i Marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate”. Lo ha detto l’ambasciatore Francesco Azzarello, davanti al Tribunale arbitrale internazionale all’Aja, rivendicando per l’Italia la giurisdizione del caso, ricordando inoltre che in India “ci sono stati ingiustificabili rinvii del processo. Sono state inventate speciali procedure, in violazione con la stessa Costituzione indiana”.

“L’Italia sostiene di avere l’esclusiva giurisdizione” sulla vicende dei marò, “ma bisogna tenere a mente che l’India e due suoi pescatori sono le vittime di questo caso”: “due esseri umani a bordo di una barca indiana sono stati uccisi da individui che erano su una nave commerciale”, ha affermato il rappresentante di Delhi, G. Balasubramanian

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Perché mettiamo nostri militari nelle mani di tribunali sovranazionali presieduti da individui che non sono i loro giudici naturali?

Non è un caso che gli Usa non abbiano mai riconosciuto il tribunale dell’Aja.




4 pensieri su “I Marò nelle grinfie di una corte sovranazionale”

  1. Nessuno però si chiede come si fa a scambiare una barca con dei pescatori a bordo per uno scafo di pirati .
    I parenti sono stati risarciti abbondantemente,non c’è certezza su chi ha sparato ma l’India insiste nel voler processare i due maro’ .
    Si è commesso l’errore di attraccare nel porto indiano.

    1. Che fossero pescatori e non invece gente che doveva “prelevare” uno dei tredici elicotteri in mare (ma hanno sbagliato nave) lo dicono solo gli Indiani. I Marò hanno risposto correttamente all’intimazione di consegnare il carico. Peccato fossero i Marò sbagliati.

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