Ogni finto profugo nigeriano ci costa 60mila euro

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Come altri centinaia di migliaia di suoi colleghi che sono stati scaricati in Italia in questi anni, anche lui non era un profugo.

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Ma grazie al PD, potrà comunque rimanere in Italia, e usufruire del programma di protezione destinato ai cosiddetti migranti, fino al 2020.

La vicenda di Lucky Okolo, nigeriano di 22 anni, venuta a galla anni fa durante un controllo della polizia a Campo Marzo, Vicenza, è la cartina di tornasole di come abbia funzionato l’oscena macchina dell’accoglienza gestita dalle Coop del PD. Clandestini in hotel, a spese nostre, per anni.

L’Africano era sbarcato a Lampedusa il 30 maggio 2015 dopo aver pagato migliaia di euro.

Venne fotosegnalato in uno dei centri di identificazione siciliani per poi essere trasferito a Sassari, dove gli venne trovato un appartamento nuovo gestito da una cooperativa.

Ovviamente, ha subito fatto domanda per ottenere lo status di rifugiato, il che era stato sufficiente a trasformarlo da clandestino in richiedente asilo. Ma siccome è nigeriano, e in Nigeria non ci sono guerre, la commissione territoriale, dopo quasi due anni, aveva respinto la sua istanza.

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Ma non finisce mai così, perché le coop hanno avvocati che a spese nostre fanno ricorso per i loro clienti. Conveniva ai clandestini, che allungavano il soggiorno. E conveniva alle coop, che allungavano l’accoglienza.

E così, il nigeriano aveva presentato ricorso al tribunale di Cagliari. L’udienza davanti a un giudice venne fissata per il 30 gennaio del 2020. Nel frattempo, Okolo è potuto restare in Italia, in hotel, a spese nostre, con un regolare permesso di soggiorno e continuare a godere dei benefici concessi dal programma di protezione.

Fatti due calcoli, i contribuenti arriveranno a spendere 60 mila euro per mantenere questo clandestino fancazzista. Lui vivrà a scrocco, il PD incasserà tramite i suoi clan nel mercato dell’accoglienza: che rende più della droga.

E lui è solo uno di un esercito di scrocconi. E magari, fossero solo scrocconi.

Tutto questo ora non avviene più. Perché la protezione umanitaria è stata abolita. E anche sui ricorsi a spese dei contribuenti è stato attuato un giro di vite che li ha resi molto più difficili.

Abbiamo sprecato miliardi di euro. Avremmo potuto finanziare la nostra natalità. Abbiamo finanziato l’invasione.