Bambini e le donne incinte non pagano la tratta ai #trafficanti, perché sono stati il lasciapassare per l'apertura dei porti italiani.
Comunque, come si può ben vedere, vi sembrano persone fuggite dai "lager libici" dalle "inimmaginabili torture", dalla "fame e dalla guerra"? https://t.co/UryJzOPBOG— Francesca Totolo (@francescatotolo) July 4, 2019
La vela della #Alex di @RescueMed è ammainata, prova ulteriore che è trainata da @openarms_fund.
Presumo che la multa di 901.000 euro possa scattare lo stesso @sanchezcastejon.@EUNAVFORMED_OHQ @ItalianNavy qualche foto dall'alto? https://t.co/FsvtVYm1Qo— Francesca Totolo (@francescatotolo) July 4, 2019
Come dimostra il satellite, la barca a vela è trainata dai trafficanti umanitari spagnoli:
A destra potete notare il tipico libico in fuga dalla guerra e al centro le povere donne deperite dalla dura vita nei ‘lager’ libici. Dove, evidentemente, mettono i prigionieri all’ingrasso per mangiarseli vivi.
Non mancano i due bambini che vengono usati come lasciapassare per i porti italiani. Spesso non sono nemmeno di chi li porta, li rapiscono durante i viaggi verso la Libia o la Turchia. Sono merce preziosa da caricare su un barcone.
#Salvini su #Mediterranea: dove decidono di andare? A Malta? No. In Italia… Ma a Lampedusa non c’è attracco disponibile.
📺 #Fuoridalcoro @fuoridalcorotv— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 4, 2019
E come abbiamo scritto nell’articolo in alto, Open Arms collabora al traghettamento violando le leggi:
Non solo @openarms_fund sta trainando la vela #Axel di @RescueMed verso #Lampedusa, ma come si vede dalla foto, ha effettuato il trasbordo dal gommone a Axel con il suo rhib. pic.twitter.com/iEtofITHP0
— Francesca Totolo (@francescatotolo) July 4, 2019
Dei PDioti e nazi comunisti alla Carola Rakete farne marmellata per i gabbiani.
I PDioti recitano l’eterna parte assegnata loro da Yalta ovvero degli idioti, per assicurarsi gli scranni loro riservati.
Le altre formazioni politiche sembrano intelligenti; in realtà anche loro idiote per recitare la parte assegnata loro nel teatrino nazionalpopolare della politica.
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nazionalpopolare
/na·zio·nal·po·po·là·re/
aggettivo
In origine, secondo A. Gramsci (1891-1937), a proposito di fatti o fenomeni culturali che, avendo radici in tutti gli strati di un popolo, riescono a esprimere i valori storicamente e spiritualmente più significativi e duraturi di un’intera nazione.
Oggi, polemicamente, spec. a proposito di quella produzione dei mass media il cui successo è un segno del generale appiattimento dei gusti e degli interessi: i divi n. dello spettacolo, della canzone; anche come s.m..
“il nazionalpopolare televisivo”
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