Ong sfidano l’Italia: “Ora possiamo fare come Sea Watch” – VIDEO

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Le Ong esultano per la decisione del gip, che comunque non è la sentenza dell’eventuale processo, e attaccano: “Se necessario agiremo ancora come Sea Watch”

E’ una dichiarazione di guerra. Uno Stato sovrano deve rispondere di conseguenza. Anche sollevando l’autorità giudiziari, evidentemente infiltrata da elementi ostili, dal prendere decisioni che pregiudicano la sicurezza nazionale.

Non possiamo permettere ad una sciacquetta – e sapete a chi ci riferiamo – di mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, aprendo i porti allo sbarco di decine di migliaia di spacciatori e depezzatori di ragazzine italiane.

Non può essere un piccolo magistrato indagato per falso a decidere se l’Italia può o meno respingere navi straniere cariche di clandestini. Il contrasto all’immigrazione va militarizzato.

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Bisogna studiare la dichiarazione di una sorta di ‘stato di emergenza’ che tolga alla magistratura civile la giurisdizione sulle ong.

Perché ormai è evidente, e non solo dalle intercettazioni: interi settori dello Stato sono infiltrati da nemici del popolo. Sono nell’opposizione, come abbiamo visto durante il blitz avallato dai parlamentari PD. E sono anche in settori chiave della magistratura.

Sia chiaro: la maggioranza dei magistrati è onesta e decide in base alla legge. Ma ormai sono troppi i casi in cui giudici decidono ideologicamente e contro gli interessi nazionali.

Ps. Anche tenendo conto della decisione delirante del gip, la prossima volta basterà inviare una nave militare della Marina e non potranno che tornare indietro. Mandare la Finanza è stato probabilmente un errore. Ma nessuno poteva immaginare un attacco in stile militare che solo i folli fingono di non vedere.

P.P.s. Ora vedremo se le ong verranno messe in condizioni di non nuocere, come è quasi ineluttabile. Altrimenti si rimette in moto il progetto di un Ong patriottica, con una nave che salva i clandestini e li riporta in Libia. E se qualche nave di Ong si mette di mezzo, la si sperona, tanto non è reato.