Istat certifica il genocidio: perso 1 milione di italiani, immigrati ci stanno sostituendo

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Dal 2015 la popolazione residente è in diminuzione: per la prima volta in 90 anni siamo in calo demografico. Lo rivela l’Istat. Ma questo non sarebbe un problema, visto che l’Italia è un Paese sovrappopolato.

Diventata tale, perché questo calo è attribuibile esclusivamente al calo degli italiani: -235mila persone nel 2018.

Rispetto al 2014,la perdita di residenti è pari alla scomparsa di una città come Palermo (-667mila persone).

Aumentano gli stranieri: +2,2% nel 2018 (sono l’8,7% dei residenti). Record negativo di nascite: nel 2018 solo 439.747, il minimo storico dall’unità d’Italia.

LA PARTE PIU’ AGGHIACCIANTESi consideri, inoltre, che negli ultimi quattro anni i nuovi cittadini per acquisizione della cittadinanza sono stati oltre 638 mila. Senza questo apporto, il calo degli italiani sarebbe stato intorno a 1 milione e 300 mila unità.

Sia chiaro: il calo delle nascite non sarebbe negativo in sé, in un Paese densamente popolato come l’Italia e vista l’alta disoccupazione giovanile che non farà che aumentare non appena le tecnologie robotiche diverranno pervasive. Lo è solo perché importiamo immigrati. E’ sostituzione etnica.

L’effetto congiunto Euro, immigrazione e globalizzazione deprime la natalità italiana. Il primo perché ci sta impoverendo. La seconda perché diminuisce le risorse disponibili come case e asili. La terza perché precarizza come la seconda il lavoro.

A questo si risponde non certo favorendo altra immigrazione per ‘compensare’ il calo, come dicono alcuni folli personaggi, ma abrogando i ricongiungimenti familiari, investendo in tecnologia e limitando gli effetti della globalizzazione.

Perché ci stanno sostituendo. Chi esulta per la ‘compensazione’ è un criminale. E’ un genocida. Perché questo è un genocidio con altri mezzi.

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Hanno solo scelto gli immigrati al posto dei forni. Salvini deve decidere se vuole assistere a questa sostituzione senza fare nulla. Ha quasi azzerato gli sbarchi, tra mille difficoltà e molti traditori.

Impedire l’ingresso di 200mila ‘regolari’ l’anno sarebbe semplicissimo: basta un decreto che abroga i ricongiungimenti familiari. Poi, ovviamente, c’è la questione dello ius sanguinis.

Se non sarà così, sarà la guerra per le strade.

I dati non sono del tutto negativi, c’è un lieve calo di ingressi, che potrebbe segnare un cambio di direzione. C’è un aumento di immigrati che hanno acquisito la cittadinanza italiana che se ne vanno. E, soprattutto, c’è, con il calo dei nati italiani, anche quello dei nati stranieri, che passano da circa 68mila del 2017 a 65.444 del 2018. Insomma, se chiudessimo gli ingressi ‘regolari’, ci potremmo salvare dalla sostituzione etnica.

Ma urgono misure decisive. Perché, a differenza di altri Paesi europei, ci possiamo ancora salvare. Anzi: se agiamo ora ci salviamo sicuramente.

Ma Salvini avrà la capacità di farlo? Intanto, almeno, a differenza degli altri, ha compreso il problema:

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2 pensieri su “Istat certifica il genocidio: perso 1 milione di italiani, immigrati ci stanno sostituendo”

  1. Anni fa scrissi e mi fu pubblicata una lettera sulla stampa locale, dove auguravo una denatalità che servì invece a Mussolini per le 8 milioni di baionette.
    Il territorio italiano è troppo popolato, antropizzato per chi vuol farsi capire dai pochi e non riesce nemmeno a produrre tutto il cibo consumato dagli attuali suoi abitanti.
    Non parliamo poi delle sue necessità energetiche di cui è dipendente per oltre lo 85% del suo fabbisogno.
    Non parliamo poi della cosiddetta forza lavoro sostituita piano piano dalla meccanizzazione e dalla robotica.
    Oggi un Paese deve possedere armamentario nucleare per contare nei consessi internazionali: il PIL conta relativamente, quello che più conta è il PIL pro capite.
    In altre epoche una guerra risolveva certe eccedenze umane e rimescolava i fagioli nella pentola della storia.
    Oggi che si è più evoluti si sperimentano altri modi per ottenere gli stessi risultati.
    Nel caso falliscano si possono verificare nuove pestilenze: indotte?
    Altrimenti estremi rimedi.

I commenti sono chiusi.