Centro immigrati bombardato: destabilizzare la Libia per riaprire i porti italiani

Vox
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Il generale Haftar, ormai in evidente difficoltà, ha stretto un’alleanza con i trafficanti di clandestini, in particolare con l’estremista islamico Abdul-Rahman Hashem.

Haftar in ritirata chiede aiuto a trafficante di clandestini – FOTO

La scorsa notte un centro di accoglienza di immigrati situato alla periferia di Tripoli e gestito dal governo è stato bombardato.

Le vittime sarebbero circa 40.

Haftar bombarda centro immigrati a Tripoli: è attacco all’Italia ordinato da Macron?

Sembra che gli autori dell’attacco facciano parte delle forze antigovernative che rispondono agli ordini di Haftar.

La tempistica è molto sospetta… “guarda caso” segue di poche ore l’incontro tra Sarraj e Salvini a Milano.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/aiuti-o-sbarchi-fuori-controllo-faccia-faccia-serraj-salvini-1719747.html

Per il PD e per tutto il baraccone dell’accoglienza notizie simili sono manna dal cielo perchè avvalorano la narrazione in base alla quale la Libia non è sicura.

Gli intellettuali da salotto e i “talebani dell’accoglienza” oggi fingeranno di piangere le vittime ma in realtà esulteranno.

La strumentalizzazione delle tragedie è sempre un potente e subdolo mezzo per colpevolizzare chi si oppone all’immigrazione clandestina.
Pensiamo ai casi di indegno sciacallaggio sulle morti di Aylan Curdi o del padre e della figlia recentemente annegati nel Rio Grande.

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L’anno scorso lo “scrittore” radical chic Albinati arrivò a dire apertamente di aver desiderato la morte di un bambino durante il braccio di ferro tra il governo e la nave Acquarius. La brama di incolpare Salvini (e chi lo vota) per questi individui è una specie di ossessione, una malattia mentale.

Non escludo affatto che dietro a questo bombardamento “a orologeria” ci sia la manina di Macron, notoriamente vicino al generale Haftar.
Troppi gli interessi in gioco:

1)Il piccolo Napoleone – da sempre – vuole sabotare la politica estera italiana e, esattamente come i suoi predecessori Sarkozy e Hollande, aspira al controllo delle risorse petrolifere della Libia ai danni dell’ENI e dell’Italia. Del resto fu proprio la Francia a volere fortemente la caduta di Gheddafi e a dare via al caos.
E ogni volta che a Tripoli la situazione sembrava più calma, a Parigi si lavorava per la destabilizzazione (l’ultima volta è successo la scorsa primavera).

2)I trafficanti di uomini, gravemente danneggiati dalla linea della fermezza imposta da Salvini (che ha fatto crollare i loro profitti del 90% in un meno di un anno), vogliono ripristinare la tratta di esseri umani e tornare ai “tempi d’oro” in cui facevano arrivare sulle coste italiane anche 3000 persone al giorno.
Lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina è uno dei principali canali di finanziamento delle cosiddette milizie, bande armate di delinquenti e terroristi.

3)Le ONG vogliono una “legittimazione” del proprio operato e carta bianca per continuare ad infrangere impunemente le leggi e ignorare i confini:
la sciagurata sentenza della GIP di Agrigento Vella, che de facto ha assolto – contro ogni logica e principio giuridico – la “capitana” Carola è stata soltanto il primo atto; l’attacco al centro di accoglienza a Tripoli è un altro pezzo del mosaico.

A questo punto azzardo una previsione.

Tra qualche giorno potrebbe scoppiare uno “scandalo” montato ad arte. Sedicenti giornalisti d’inchiesta che lavorano per un network internazionale e globalista (BBC? CNN? Al Jazeera?) potrebbero “scoprire” e denunciare casi di maltrattamento o addirittura di decesso di immigrati in qualche struttura in Tunisia, allo scopo di dipingere quel paese (dove milioni di turisti alloggiano ogni anno senza problemi) come un “porto non sicuro”.

Potrebbe anche essere una storia inventata, una “fiction” (ricordate le foto di presunte violenze su migranti sbandierate da Avvenire, che in realtà erano relative ad alcuni ladri arrestati e legati in Nigeria? O le cosiddette “fosse comuni” attribuite dalla BBC a Gheddafi… un falso grossolano?) ma infangare l’immagine della Tunisia gioverebbe alla causa dei trafficanti che potrebbero utilizzare questo pretesto per fare rotta direttamente verso l’Italia.
Per il debunking occorrono tempi piuttosto lunghi e qualche ingenuo comunque continua a credere a tutto ciò che vede in TV.

Qualunque cosa succeda nelle prossime settimane, l’Italia NON deve cadere in una perversa trappola che mira a trasformare il nostro paese in un “approdo obbligato” per le ONG.

All’interno del governo NON deve prevalere l’ala morbida, rappresentata da “tecnici” come Moavero, che NON sono stati nè scelti nè votati dai cittadini.
Salvini è nel giusto, ha il supporto della grande maggioranza degli Italiani, e deve ulteriormente inasprire i decreti di contrasto agli sbarchi.

Come considerazione finale.

Se l’ONU avesse davvero a cuore la sorte degli immigrati che si trovano in Libia dovrebbe organizzare “rimpatri sicuri”, ovvero ponti aerei per riportare i clandestini nei paesi d’origine come Senegal, Nigeria, Ghana, dove NON ci sono conflitti e le condizioni di vita sono più che decorose. E non si venga a dire che alle Nazioni Unite mancano i mezzi: il bilancio del carrozzone ONU, finanziato soprattutto dai paesi occidentali, ammonta a miliardi di euro.

Ma è fin troppo chiaro che ai burocrati che siedono nel Palazzo di Vetro (e percepiscono lauti stipendi) non interessa affatto “salvare vite”.
Il loro scopo è favorire con ogni mezzo la “replacemente migration”, ovvero la trasformazione dell’Europa in Eurabia / Eurafrica.

ML.




4 pensieri su “Centro immigrati bombardato: destabilizzare la Libia per riaprire i porti italiani”

  1. accordo con il legittimo governo Libico e invio, a supporto, di una divisione militare Italiana permanente (o per lo meno fino alla risoluzione definitiva del problema) in Libia per un più accurato controllo del territorio e delle operazioni di respingimento anche al confine meridionale. Voglio vedere cosa faranno poi quel coglione di Macron e quell’altro caghinbraghe di Haftar!

    Contemporaneamente le nostre forze potranno indagare con maggiore accuratezza su come si sono “realmente” svolti i fatti recenti facendo piena luce su di essi e incastrando i responsabili, CHIUNQUE ESSI SIANO!

  2. E’ sempre colpa del precedente governo di sinistra, che ha voluto sostenere il Governo di Tripoli retto dai Fratelli Musulmani. Anche la Francia ufficialmente lo sostiene, solo che fa il doppio gioco sostenendo di nascosto (ma non troppo) il Governo di Tobruk del colonnello Haftar, allo scopo di danneggiare l’Italia.

    Siccome il Governo di Tripoli non ha speranze, e a prescindere dall’intervento o meno della Francia la situazione in Libia si può stabilizzare soltanto se uno dei due Stati libici prende il sopravvento l’uno sull’altro e unifica il paese, è necessario il blocco navale e la distruzione dei barconi al largo delle loro coste da parte della nostra aviazione.

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