Quanto accaduto oggi tra Lampedusa e Malta è gravissimo. La nave Open Arms dell’ong catalana ProActiva Open Arms, sponsorizzata da De Magistris e inabilitata al ‘soccorso’ dalle proprie autorità di bandiera (Spagna), ha aggirato questo divieto non caricando i clandestini ma scortandoli dalle acque di competenza maltese, verso quelle di competenza italiana:
Nave madre Ong scorta in Italia 55 clandestini e li affida alla ‘nostra’ Guardia costiera
Un comportamento identico a quello dei pescherecci tunisini sequestrati, l’ultimo una settimana fa. Con l’aggravante che l’ha fatto alla luce del sole e, incredibilmente, con la collaborazione della nostra Guardia costiera.
Non solo:
La disattivazione dei dati di prua di @openarms_fund era già chiara dalla partenza da #Napoli. Perché @guardiacostiera, @GDF e @ItalianNavy non hanno fatto un'ispezione di bordo quando ha transitato in acque italiane?@Eli_Trenta @DaniloToninelli @matteosalvinimi https://t.co/LeO9jSgsO4
— Francesca Totolo (@francescatotolo) June 30, 2019
Possiamo confermarlo senza timore di essere smentiti: @openarms_fund ha "crackato" il transponder, probabilmente durante la visita a #Napoli.
Il transponder non trasmette i dati di prua: #OpenArms sembra andare al contrario a velocità 0 nodi. Così da quando è ripartita da Napoli. pic.twitter.com/FF8YDL3i9c— Francesca Totolo (@francescatotolo) June 30, 2019
Ovviamente, nella messa in scena è stato protagonista anche il servizio di telefonia per scafisti Alarm Phone, quello del prete spacciatore don Zerai.
Siamo in presenza di una nuova strategia che vorrebbe aggirare la chiusura dei porti.
E’ incredibile che non siano stati fermati e la nave sequestrata, visto che hanno trainato il barcone – loro dicono ‘scortato’ – da acque maltesi ad acque italiane. C’è un solo motivo: la vendetta per la vicenda SeaWatch. L’ennesimo attacco di chi finanzia e controlla le ong all’Italia.
quindi se il barcone, pur scortato, è arrivato con i propri mezzi, dov’è il naufragio?