Arrestate Carola Rackete, la capitana tedesca è una terrorista umanitaria

Vox
Condividi!

VERIFICA LA NOTIZIA
Il popolo italiano vuole l’arresto di Carola Rackete, la terrorista umanitaria che in queste settimane ha ricattato l’Italia e il suo governo con la minaccia di clandestini spacciati per profughi. Palestrati e privilegiati venduti dai media come ‘disperati’ e ‘minori’.

Fino all’escalation di questi ultimi due giorni. Con la violazione delle nostre acque territoriali e, poi, il tentativo di irrompere nel porto di Lampedusa. Una criminale. Una criminale a pagamento. Che si copre il culo flaccido grazie ai soldi di papà, forse un mercante di armi:

Carola Rackete, il padre della Capitana è un mercante di armi?

E i soldi dei buonisti che sono accorsi a finanziare le spese legali e di multe della Sea Watch. Che non basteranno, se la nave verrà confiscata.

Rackete ha commesso ben tre reati “rifiuto di obbedienza a nave da guerra”, disciplinata dall’articolo 1099 del Codice di Navigazione. Che recita: “Il comandante della nave, che nei casi previsti nell’articolo 200 non obbedisce all’ordine di una nave da guerra nazionale, è punito con la reclusione fino a due anni”.

Poi c’è la sua decisione di forzare il blocco navale, violazione dell’art. 1100 del Codice di Navigazione, “resistenza o violenza contro nave da guerra”.

Quindi: “il comandante o l’ufficiale della nave, che commette atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, è punito con la reclusione da tre a dieci anni. La pena per coloro che sono concorsi nel reato è ridotta da un terzo alla metà”.

E poi c’è il terzo reato: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, punito nei casi più gravi con la reclusione tra i cinque e i quindici anni.

Su Twitter la richiesta di arrestare la capitana è in cima alle tendenze: #ArrestateCarolaRackete

Va arrestata. Punto. Vanno arrestati tutti.

Sea Watch, subito dopo avere sottratto il carico alla guardia costiera libica, chiese un porto sicuro alla Libia, contando sul fatto che non l’avrebbe ricevuto:

Invece l’ha ricevuto: Tripoli.

A quel punto, la Sea Watch ha fatto marcia indietro rifiutandosi di sbarcare i clandestini nella capitale libica:

Vox

Con la scusa che Tripoli, dicono loro, non sarebbe un porto sicuro. Speravano che dicessero di no.

Ma a Tripoli non c’è la guerra. Ci sono scontri tra clan in una zona desertica a sud della capitale libica. Il resto della Libia è tranquillo.

E questo è il centro di detenzione per i clandestini nei pressi di Tripoli, dove andrebbero a finire quelli della Sea Watch:

C’è anche l’Onu.

Intanto a Tripoli. E’ assalto alle spiagge. Di villeggianti.

E comunque, c’era l’alternativa dei porti tunisini:

Invece per settimane hanno molestato l’Italia provandole tutte per entrare ‘legalmente’, anche bizzarri ricorsi a corti sovranazionali. Perché avevano l’ordine di sbarcare in Italia: la loro non era una missione ‘umanitaria’, ma politica. Il loro è un attentato terroristico contro l’Italia e la sua sovranità. Clandestini al posto di bombe.

Vogliono sovvertire l’ordine democratico. Arrestateli tutti.

Devono scendere dalla nave in manette. Loro e i loro clandestini. Che dovrebbero essere portati subito in Olanda.




5 pensieri su “Arrestate Carola Rackete, la capitana tedesca è una terrorista umanitaria”

I commenti sono chiusi.