Assalto a Lampedusa: pescherecci tunisini trainano 100 clandestini a Lampedusa

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Sono complessivamente 100 i clandestini scaricati nelle ultime ore a Lampedusa in tre sbarchi consecutivi. I primi 81 sono sbarcati all’alba di stamane con un gommone dopo essere stati lasciati al largo delle coste dell’isola da un peschereccio che stava tentando di fare rientro in Tunisia.

La “nave madre” è stata intercettata e bloccata da una motovedetta della Guardia di Finanza.

Subito dopo si sono registrati altri due “mini sbarchi”, con 12 e 7 clandestini, ma non è ancora se siano da ricondurre al peschereccio sequestrato.

I 12 clandestini sono arrivati direttamente a terra e sono stati bloccati dai carabinieri. Altri 7 sono stati intercettati in mare; tre si sono lanciati in acqua nei pressi di Cala Pulcino. Due sono stati subito recuperati, un altro è riuscito a fare perdere le proprie tracce. Ricerche sono in corso sull’isola.

La metà dei clandestini provengono dal Bangladesh, poi altre nazionalità sparse di subsahariani. La Tunisia li rimpatria nel giro di poche ore, noi li mettiamo in hotel.

Un assalto preordinato dalla Tunisia attraverso l’uso di pescherecci. Questo perché i magistrati italiani hanno liberato i pescatori tunisini di Sfax arrestati l’anno scorso per un caso analogo:

Trafficanti tunisini minacciano Italia: “Pagherete per averci fermato”

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Ecco come i pescatori tunisini trainano in Italia i clandestini – VIDEO

Pescatori tunisini addestrati da Ong a traghettare clandestini in Italia

Intanto, altri 120 clandestini sono stati riportati indietro:

Ad oggi, sono oltre 2.300 gli sbarcati in Italia dall’inizio dell’anno. Erano oltre 16.200 lo scorso anno e circa 72mila il 2017.

Il crollo è evidente. Ma dobbiamo sgominare la rete dei pescatori tunisini che pescatori non sono e sono, invece trafficanti di carne umana protetti dal tribunale italiano che li ha assolti.