L’articolo di Feltri su Camilleri si era concluso in modo ironico. Con un’ironia che, ovviamente, non è stata compresa. Nemmeno da due suoi due colleghi, tra i quali il santorino Ruotolo, che con il collega di censura ne chiede la radiazione:
#facciamorete firmate e fate firmare la petizione lanciata da me e da Paolo Borrometi. Ordine dei Giornalisti: radiazione di Vittorio Feltri @CarloVerna58 @ODG_CNOG – Firma la petizione! https://t.co/heUbp0SZnl via @ChangeItalia
— sandro ruotolo (@sruotolo1) June 20, 2019
Perché loro difendono la libertà di espressione, ma solo la loro:
"Borrometi e Ruotolo si autosospendono dall'Ordine dei giornalisti in polemica con @vfeltri.
«Continuiamo a batterci contro la censura e gli editti, ma non possiamo accettare tra noi chi istiga all’#odio»" https://t.co/vryhyaodmc #20giugno pic.twitter.com/HckXPPmnr9— ANPI Brescia (@AnpiBrescia) June 20, 2019
Se c’è un momento in cui devi difendere la libertà di espressione, è proprio quando riguarda qualcosa che non condividi. Altrimenti è troppo facile.
Feltri, come chiunque altro, deve potere scrivere quello che vuole. Senza che la cabala di sinistra ne chieda la radiazione.
Era ora che qualcuno con un po’ di #buonsenso si ribellasse alla manifesta ignoranza di #feltri, aspettiamo altri esempi al più presto ma temo inutilmente https://t.co/egeQwD2nii
— Michele (@m_spagna) June 20, 2019
Chi è che decide cosa può essere scritto o detto? L’espressione deve essere libera.
Mai, nella storia, c’è stato un periodo in cui è stata più sotto attacco di oggi: perché la rete l’ha resa libera, e questo, loro non lo accettano.
Ps. Il senso dell’ordine dei giornalisti, un retaggio medievale (direbbero loro) nell’epoca di internet?