La prezzemolina umanitaria Linardi, dell’Ong Sea Watch, usata come bel faccino per le pubbliche relazioni, insiste.
“Il divieto non cambia il quadro del diritto internazionale. La Libia non è un porto sicuro”, dice.
La Sea Watch, dopo avere chiesto alla Libia un porto sicuro, si rifiuta di sbarcare il carico a Tripoli:
#SEAWATCH NON SBARCHERÀ I NAUFRAGHI IN LIBIA
Tripoli non è un porto sicuro.
Riportare coattivamente le persone soccorse in un Paese in guerra, farle imprigionare e torturare, è un crimine.
È vergognoso che l'Italia promuova queste atrocità e che i governi UE ne siano complici. pic.twitter.com/VPE6ilEnGk
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) June 13, 2019
Prima lo chiedono, poi scappano. Speravano che dicessero di no.
A Tripoli non c’è la guerra. Ci sono scontri tra clan in una zona desertica a sud della capitale libica. Il resto della Libia è tranquillo.
Inizia la stagione estiva:
3/1 2019 summer season starts in #Libya pic.twitter.com/U5V2tonMhn
— The Libya Observer (@Lyobserver) 14 giugno 2019
E questo è il centro di detenzione per i clandestini nei pressi di Tripoli, dove andrebbero a finire quelli della Sea Watch:
#Libya 11.06.19 – 307 #migrants rescued by the Libyan Coast Guard received new clothing, blankets, bedding & cleaning materials @ Tajoura ImmDC #MigrantCrisis #TogetherForRescue #Humansmuggling #Frontex #Seenotrettung #LibyscheKüstenwache #SeaWatch3 #flüchtlinge #Refugees #UNHCR pic.twitter.com/yCq66GfUBO
— Migrant Rescue Watch (@rgowans) June 12, 2019
#Libya 11.06.19 #IOM staff distrubuted clothing, blankets, bedding & cleaning materials to #migrants @ Sabha ImmDC #MigrantCrisis #TogetherForRescue #Humansmuggling #Frontex #Seenotrettung #LibyscheKüstenwache #SeaWatch3 #flüchtlinge #Refugees #UNHCR #EKD #Europol #EU pic.twitter.com/OIsgPTfPlm
— Migrant Rescue Watch (@rgowans) June 12, 2019
#Libya 11.06.19 At last a bit of dignity! Long awaited humanitarian aid finally reached stranded #migrants @ Sabha ImmDC #MigrantCrisis #TogetherForRescue #Humansmuggling #Frontex #Seenotrettung #LibyscheKüstenwache #SeaWatch3 #flüchtlinge #Refugees #UNHCR #EKD #Europol #EU pic.twitter.com/ZgUkrtewBC
— Migrant Rescue Watch (@rgowans) June 12, 2019
#Libya 11.06.19 – #IOM medical staff continues to offer basic health care to stranded #migrants @ Triq Al Sekka ImmDC #MigrantCrisis #TogetherForRescue #Humansmuggling #Frontex #Seenotrettung #LibyscheKüstenwache #SeaWatch3 #flüchtlinge #Refugees #UNHCR #EKD #Europol #EU pic.twitter.com/EWQwQuph7V
— Migrant Rescue Watch (@rgowans) June 12, 2019
C’è anche l’Onu!
Intanto a Tripoli. E’ assalto alle spiagge. Di villeggianti.
E’ evidente che ci stanno prendendo per il culo. Non tanto perché spaccino libici per profughi, visto che i libici non salgono sui barconi (proprio perché non esiste alcuna guerra in Libia, ma delle scaramucce tra tribù, normali a quelle latitudini), ma perché vogliono obbligarci a prendere africani e bengalesi che usano la Libia come base di transito verso l’Europa, con la bufala che non è sicuro rimandarli indietro.
Ora, se qualcuno si mette in viaggio dalla Nigeria e dal Bangladesh per andare in Libia e prendere un barcone: sono cazzi suoi, se è ‘pericoloso rimandarli indietro’. Ma, oltretutto, non è nemmeno pericoloso. Tranne il fatto che potrebbero finire colpiti da qualche moto d’acqua.