L’ultima strategia dei trafficanti umanitari è lanciare davanti alla Libia una flotta di barche a vela.
Fuggite dall’ispezione della Guardia Costiera italiana a Licata, due barche a vela rinominate «Matteo S», in «onore» al ministro dell’Interno italiano e «Sebastian K», il premier dimissionario austriaco, si sono unite alla Yosefa con bandiera tedesca della Ong Resqship. Ora stanno molestando con Sea Watch Lampedusa:
Dopo 3 giorni di invisibilità, le 2 vele #Yachtfleet di @SEENOTRETTUNG sono ricomparse vicino a @seawatchcrew, appena fuori dalle acque territoriali italiane, pronte per fare rotta verso la zona SAR della #Libia, dove porteranno caos e morte. pic.twitter.com/8VtUGY61PH
— Francesca Totolo (@francescatotolo) June 17, 2019
Le vele #Yachtfleet di @SEENOTRETTUNG hanno disattivato ancora il transponder.
La ONG della sinistra radicale tedesca chiede "libertà di movimento", come il mondialismo che necessita di schiavi.
Questi antagonisti non si rendono nemmeno conto di essere un burattino del capitale. pic.twitter.com/koXbMw7iAy— Francesca Totolo (@francescatotolo) June 17, 2019
Dal oggi al 21 giugno è prevista una ‘provocazione’:
Flotta umanitaria imbarca equipaggio a Licata: vogliono il caos a Lampedusa, tutto programmato
Il piano è frutto della mente, si fa per dire, di Claud-Peter Reisch, capitano della Lifeline, la nave dell’omonima Ong tedesca con sede a Dresda sequestrata da mesi nel porto della Valletta a Malta per avere sbarcato illegalmente clandestini: lì non hanno Patronaggio.
Si stanno radunando nei pressi di Lampedusa dove ad attenderli c’è Sea Watch:
Le vele della flottiglia #Yachtfleet di @SEENOTRETTUNG si stanno riunendo a #Lampedusa, dopo essere sfuggite dalla @guardiacostiera a #Licata.https://t.co/fQXhGA2mkA
Sarebbe meglio fermare questa armata di dilettanti prima che facciano vittime.@CoastGuardLIBYA @ItalianNavy @GDF— Francesca Totolo (@francescatotolo) June 15, 2019
L’obiettivo è avvicinarsi alla zona di Sea Watch e creare il caos. Visto che la ‘manifestazione’ era prevista, inutile dire che la Sea Watch era parte del programma: e allora anche caricare i clandestini era già previsto.
Con le conseguenze che tutti potrete intuire. Fermate questi terroristi umanitari.
Altre navi, più attrezzate, delle grosse Ong, si dirigono verso Napoli o stanno riprendendo il mare pronte per la «caccia» di clandestini. Verso Napoli Open Arms:
Ovviamente, i trafficanti umanitari di Open Arms, a cui è stato vietato il traghettamento di clandestini, potranno solo fare propaganda per raccogliere soldi.
Il piano dovrebbe scattare domani con il possibile dissequestro di nave Lifeline.
Un’altra nave «umanitaria», l’Alan Kurdi, è stata rimessa a nuovo a Valencia. Pure questa imbarcazione utilizzata dalla Ong Sea eye, che si vanta di aver fatto sbarcare soprattutto in Italia 14.459 persone, potrebbe tornare in mare a breve. Fonti riservate segnalano che sarebbero in procinto di prendere il largo anche ammiraglie della vecchia flotta del 2017, come nave Aquarius che era gestita da Sos Mediterranee in collaborazione con Msf.
Una fonte del Giornale in prima linea sul fronte del mare spiega la nuova tattica di attrazione dei migranti. «Ong come Sea watch lanciano sui social l’avviso che stanno arrivando in zona, anche in arabo – spiega la fonte – Dalla Libia ai trafficanti basta aprire su internet l’applicazione Marine traffic e tracciare la posizione Ais della nave. Quando arriva davanti alla spiaggia di partenza lanciano i gommoni».
Lo abbiamo denunciato un mese fa:
E’ in arrivo un attacco estivo in grande stile all’Italia? Non è un caso che siano tutte navi tedesche, tranne quella dell’utile idiota Casarini.