Pia Klemp, ex-capitano delle navi Iuventa e Sea Watch-3, con più tatuaggi che neuroni, è a processo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ha portato in Italia migliaia di clandestini in sei anni di traghettamenti, prima a bordo della nave Iuventa, ormai da anni sotto sequestro, poi con Sea Watch 3: perché le Ong fanno riferimento ad una stessa cupola di interessi e si scambiano l’equipaggio.
All’agosto 2017 risale il sequestro della nave Iuventa a largo di Lampedusa.
L’inchiesta era in corso già dal 2016.
Secondo i dati che Pia Klemp ha avuto dal suo avvocato, almeno quattro diverse autorità investigative italiane hanno raccolto prove contro di lei e il suo equipaggio, compresi i servizi segreti italiani.
E ora, con il decreto sicurezza bis, a differenza di quanto accadeva, anche le intercettazioni militari potranno essere usate contro i trafficanti umanitari.
L’inchiesta che ha portato all’attuale processo deve quindi determinare se il capitano Pia Klemp abbia “collaborato” con i trafficanti libici per traghettare i clandestini esclusivamente in Italia: come, del resto, è evidente.
L’avvocato italiano di Pia Klemp ha avvertito la sua cliente che rischia 20 anni di carcere.
Sarebbe un potente mezzo dissuasivo una condanna del genere. Ma conoscendo il sistema giudiziario italiano…
Le donne con troppi tatuaggi sono come i palazzi con troppi graffiti. Fin troppo facile entrarci e pieni di materiali pericolosi.
Tutti questi tatuaggi la dicono lunga sul suo ego spropositato