Ira del Sap, Sindacato autonomo di polizia. “Abbiamo scritto una lettera a Gabrielli – attacca il sindacato – Le libertà sono sacrosante e vanno riconosciute e difese sempre. Ma non esiste alcuna libertà in nome della quale, si possa essere legittimati ad offendere e irridere una Istituzione dello Stato”. Per il Sap il Gay Pride è stato “teatro di obbrobrio e indecenza ai danni del buon nome dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza”. Quella maglietta, infatti, avrebbe un “chiaro ed inequivocabile riferimento alla Polizia di Stato volto a delegittimare e irridere il lavoro che uomini e donne in divisa”. A far infuriare gli agenti, però, è anche e soprattutto il fatto che la Cirinnà, Senatrice della Repubblica, “si sia prestata a posare accanto a tale atto di vilipendio all’onorabilità di un Corpo dello Stato”. A firmare la missiva è il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, che chiede “provvedimenti a tutela dell’immagine dell’istituzione”. “Mi auguro – conclude – che questo ennesimo affronto all’intero corpo della Polizia di Stato avallato anche da alcuni personaggi politici, non passi inosservato e non finisca nel silenzio e nell’indifferenza in nome di uno scellerato politicamente corretto”.