Italia replica all’Onu, dura lettera: “Su immigrati decide Salvini”

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Nel giorno dell’approvazione del decreto sicurezza bis, il governo italiano risponde alla lettera con cui l’Onu, durante la campagna elettorale per le Europee, attacca la bozza del decreto: simbolico.

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La lettera inviata lo scorso 15 maggio dall’Onu all’Italia, secondo la quale il decreto sicurezza bis “è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti” affronta la questione libica “con un approccio inadeguato e di stupefacente ristrettezza mentale”.

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“Il trasferimento ripetuto di immigrati da alcune Ong, con l’obiettivo di dirigersi in Italia, è un tassello di una catena più articolata che porta a in-
frangere le disposizioni per l’ingresso legale nel territorio, il cui rispetto ricade tra le competenze primarie del ministro dell’Interno”. Così si legge
nella risposta italiana alla delirante lettera inviata il 15 maggio dall’Onu all’Italia.

“Queste condotte reiterate – prosegue il testo – consentono di raggiungere l’obiettivo dei trafficanti”.

La risposta italiana è affidata ad una lettera del rappresentante permanente dell’Italia presso le organizzazioni internazionali a Ginevra, Gian Lorenzo Cornado, e di una serie di precisazioni del ministero degli Esteri.
Tra le altre cose, l’ambasciatore critica il fatto che la lettera dell’Onu sia stata fatta trapelare sui media italiani giorni prima del comunicato stampa ufficiale, mentre era in corso la campagna elettorale per le elezioni europee e che la lettera “non si sia astenuta dal criticare quello che era una mera bozza di decreto, non ancora presentata per la discussione in Consiglio dei ministri”.
Questo, scrive il diplomatico, “non sembra aver garantito” l’imparzialità della missiva stilata da sei esperti dell’Unhchr.