Assessore Pd non riceve precari italiani, ma rinnova contratto per i profughi

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“Siamo uomini e donne, precari a tutti gli effetti utilizzati dalla Regione come tirocinanti per l’Istruzione (MIUR) e Beni Culturali (MIBACT). L’8 marzo si è svolto un incontro tra l’assessore Robbe e le rappresentanze sindacali Cgil- Cisl e UIL. Nel corso dell’incontro si è deciso di dare prosecuzione a questi tirocini (MIUR-MIBACT) con attività di perfezionamento utili all’accesso ad opportunità lavorative nei settori in cui si è maturata l’esperienza. Con nota ai ministeri competenti è stato chiesto, come per la Giustizia, la disponibilità a proseguire nelle attività”.

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“Ad oggi nessuna notizia è giunta in merito alla prosecuzione di questi tirocini, lasciando padri e madri di famiglia col fiato sospeso e in stato di reale bisogno. Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto di recente anche un incontro all’assessorato al lavoro che non ha avuto risposta finalizzato a discutere le problematiche inerenti i lavoratori tirocinanti Enti Locali, Miur, Mibact. Sta di fatto che dall’assessorato al lavoro è calato un silenzio incomprensibile in merito alla prosecuzione di tali tirocini e nessun rappresentante politico continua ad interessarsi alla nostra causa. Però la Giunta regionale della Calabria, presieduta da Mario Oliverio, su proposta dell’assessore al Lavoro e al welfare Angela Robbe, ha approvato una presa d’atto della proposta del Piano regionale per il triennio 2019/20121 per l’accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e per lo sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali. Il tutto nel merito della legge Regione le 18/09 che ha l’obbiettivo di promuovere il sistema regionale integrato di accoglienza ed il sostegno di azioni indirizzate all’inserimento socio lavorativo dei rifugiati richiedenti asilo e titolari di misure di protezione sussidiaria o umanitaria”.

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“Noi tirocinanti calabresi (MIUR-MIBACT)- conclude la nota – siamo da mesi a spasso e stiamo chiedendo, continuando ad essere ignorati, una risposta immediata riguardo alla prosecuzione delle attività di tirocinio (MIUR-MIBAC). La nostra dignità continua ad essere lesa e non sostenuta da iniziative valide in termini di prospettive di lavoro future, per noi stessi e per i nostri figli”.

Avevate dubbi che il sodale di Lucano, indagato per loschi affari, pensasse al business dell’accoglienza invece che ai precari italiani?