Immigrati massacrano bimba di 3 anni: “Uccidiamo quella scimmia disabile”

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Marito e moglie, entrambi di 29 anni e di nazionalità egiziana, sono stati fermati dalla polizia locale di Milano per maltrattamenti e lesioni gravi nei confronti di una dei cinque figli, di quasi quattro anni.

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L’ipotesi degli agenti è che le violenze andassero avanti da tempo, come dimostrerebbero le fratture multiple pregresse ritenute “di dubbia natura” e accertate sulla piccola. Il fermo è stato eseguito venerdì scorso. Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 12.30 al comando di piazza Beccaria.

Ragazzi: 5 figli. Questi si moltiplicano a spese nostre. Sussidi a raffica grazie a Ue e magistrati.

“La scimmia è un grosso problema per noi”. La chiamavano così, “scimmia”, la figlia disabile di tre anni e mezzo che riempivano di botte fino a spedirla all’ospedale.

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“Ora che stai con lei in ospedale capirai cosa provavo io quando stavo con lei tutti i giorni in casa”, diceva la madre, una donna di 29anni, al marito nelle conversazioni che sono state rese note dagli inquirenti in conferenza stampa. “Le abbiamo rotto il braccio ma dovevamo fare di più – diceva – la odio, è lei la causa dei nostri problemi”.

I due egiziani, che sono in Italia dal 2010 e vivono in un alloggio abusivo nella zona Nord Ovest del capoluogo lombardo, sono stati arrestati dopo aver progettato una fuga per l’Egitto acquistando biglietti aerei di sola andata con gli altri quattro figli minori (perché li avete fermati!), dall’aeroporto di Milano Malpensa.

Nelle chiamate telefoniche con il marito la donna ammetteva i maltrattamenti che metteva quotidianamente in atto contro la piccolina. E alle lamentele della donna, che parlava male della bambina ricoverata in ospedale, il padre diceva “E allora la uccido…” proponendo di farla fuori soffocandola, annegandola o somministrandole del veleno.

Cinque figli, alloggio abusivo. Dovrebbe bastare questo per sbatterti fuori dall’Italia. I ricongiungimenti familiari sono una piaga. Sono un’arma di distruzione di massa: è un’immigrazione di ripopolamento. Altro che sbarchi: ogni anno ne arrivano 200mila, come questi.