Clandestini confessano: pagati 5.600 euro a testa per sbarcare in Italia

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Hanno riferito di aver pagato 5.600 euro a testa, affrontando un lungo viaggio per raggiungere l’Italia i 73 giovani maschi pakistani sbarcati ieri mattina sulla spiaggia di Torre Colimena, marina di Manduria, Taranto.

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I clandestini sono stati fermati dai carabinieri su segnalazione di un cittadino che ha ripreso lo sbarco con un telefono cellulare.

Prima i cittadini che vedevano sbarcare ignoti maschi stranieri non imbracciavano lo smartphone.

In carcere sono finiti i due scafisti ucraini Oleksii Boiko, di 38 anni, e Serhii Cheromukhin, di 48.

Il viaggio dei 73 clandestini, partiti da Bodrum (Turchia) a bordo di un natante a vela di circa 14 metri è durato 9 giorni. L’imbarcazione è stata sequestrata dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza.

Questi pagano migliaia di euro a testa per venire a spacciare in Italia. Pakistani. In Pakistan non c’è la guerra. C’è un ricco programma nucleare e missilistico: per quale idiozia non vengono immediatamente messi su un aereo militare verso Islamabad, prima che qualche toga rossa gli dia asilo perché gay?

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È la conferma non solo che la rotta che parte dalla Turchia è più che mai viva, ma che un’organizzazione formata da cittadini dell’ex Urss, probabilmente delle repubbliche islamiche, gestiscono il flusso dal paese anatolico verso l’Italia.

L’Unione Europea paga, per un accordo stipulato al tempo del Pd al governo. tre miliardi di euro l’anno al governo di Ankara perché blocchi il flusso di clandestini, soprattutto quello via terra. L’Italia partecipa come sempre con oltre il 10 per cento del budget, quindi oltre 300 milioni di euro.

Così, noi diamo ad Erdogan 300 milioni di euro l’anno, lui ci manda i velieri zeppi di musulmani.