Scontro Generali – Trenta: Mattarella sta col ministro grillino

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“Il tema dell’inclusività è scolpita nella Costituzione”. Nello scontro tra generali e Trenta sulla parata del 2 giugno, degradata secondo il mondo militare ad una sorta di ‘gay pride’, scende in campo Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica nominato da un Parlamento abusivo.

“Desidero manifestare vivo apprezzamento per il contributo recato dalle Forze armate all’odierna festa della Repubblica”, ha scritto il Presidente della Repubblica alla titolare della Difesa,

“Il tema della inclusività, che ha caratterizzato la manifestazione, bene rappresenta i valori scolpiti nella nostra Carta costituzionale, che sancisce che nessun cittadino può sentirsi abbandonato, bensì deve essere garantito nell’effettivo esercizio dei suoi diritti. A presidio e garanzia di questo solenne impegno, sono state protagoniste oggi le rappresentanze dello Stato e della società civile, dei corpi armati e non armati, insieme per ribadire lo spirito di servizio con cui quotidianamente si prodigano al servizio del Paese e della causa della comprensione e della cooperazione internazionale. Voglia, signora Ministro, far giungere il mio plauso a tutto il personale militare che ha contribuito al successo dell’odierna celebrazione”.

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“Cittadino”, non migrante.

I generali, tra i quali gli ex Capi di Stato Maggiore Vincenzo Camporini e Mario Arpino, hanno disertato l’evento.

«D’altronde – spiega l’ex comandante del Coi, generale Marco Bertolini – con il governo 5 stelle non è cambiato niente. Anche con quelli passati si erano fatti sfilare i sindaci, organizzazioni umanitarie e civili. Loro hanno solo deciso di sottolineare che una manifestazione che dovrebbe essere marziale non lo sia più». E prosegue: «Sulla Trenta non mi esprimo sul lato umano, posso dire solo che sotto la sua amministrazione sono stati varati dei provvedimenti che sono micidiali per le forze armate. Ad esempio la sindacalizzazione, che è una contraddizione in termini rispetto alle Forze armate».