Boxe: il ciccione messicano schianta il campione del mondo

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Il campione del mondo dei massimi per tre categorie battuto dal semisconosciuto californiano di origine messicana su cui nessuno avrebbe scommesso un dollaro

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Alla prima apparizione americana di una carriera che sembrava destinata a eleggerlo fra le grandi stelle del pugilato Anthony Joshua, inglese campione mondiale di tre sigle dei massimi (Wba, Ibf e Wbo), ha subito ben quattro atterramenti arrendendosi al californiano di origine messicana sul quale nessuno avrebbe scommesso un dollaro, Anthony Ruiz jr.

Sul ring del Madison Square Garden, con i 20.000 posti a disposizione riempiti da messicani e inglesi urlanti è successo l’incredibile, l’inverosimile, l’imprevisto perché non si era mai visto un gigante della fama e delle proporzioni (1,98 per 112 chili) soccombere in maniera così umiliante di fronte a un messicano bolso (1,88 per 122 chili), panciuto e apparentemente flaccido.

Uno sfidante che ad onta dell’unica sconfitta due anni fa a maggioranza contro il campione australiano Joseph Parker non andava sottovalutato, pur avendo sostituito l’americano Jarrell Miller fermato dall’antidoping. Doveva essere un incontro segnato, con gli scommettitori tutti dalla parte di Joshua che anche alla vigilia aveva detto di puntare solo alla riunificazione con l’altro detentore di categoria Deontay Wilder.

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Il 29enne Ruiz, sia pure nato in California e con doppio passaporto, diventa così il primo messicano campione dei massimi tanto più che proprio l’inno legato alle sue origini aveva voluto far suonare alla presentazione.

Quindi Balotelli non è italiano. E nemmeno Kean. E nemmeno gli altri, ovviamente.




3 pensieri su “Boxe: il ciccione messicano schianta il campione del mondo”

  1. Il vero pugile classico deve avere il fisico del primo Rocky ad esempio, non certo asciutto, anzi piuttosto liscio, però bello grosso, un torello picchiatore insomma…

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