L’islamica che Mattarella ha fatto ‘Cavaliere’ e i legami con Greta e Vanessa

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Mattarella, nella sua smania multietnica, l’ha combinata grossa:

Mattarella consegna l’Italia agli estremisti islamici

Ecco a chi ha dato un’onorificenza della Repubblica:

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Nel settembre 2012, la pubblicazione di un video che mostra l’esecuzione da parte dei cosiddetti ribelli siriani di sette soldati catturati a Idlib, provincia nel nord-ovest della Siria.

Sakhanh è passato in Italia, dove è stato arrestato nel 2012. Poi, nel 2013, ha chiesto asilo in Svezia. Si è risaliti a lui attraverso le impronte digitali.

Sakhanh era stato indagato dalla procura di Milano in relazione a diversi attacchi nel 2012 in Lombardia, compresa l’occupazione dell’ambasciata.

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Erano i quattro di Cologno Monzese. Sempre insieme, tutti di origini siriane, attivi su Facebook prima, e in piazza poi. Ed è così che li ritrae una fotografia postata su Facebook e scattata in Siria con le armi in mano. Al centro dell’immagine, il più anziano ed esperto del gruppo. Haisam Sakhanh, nome di battaglia Abu Omar. Cappellino e barba, un lancia razzi in mano. La stessa persona del video che partecipa all’esecuzione di soldati di Assad. Haisam, elettricista, originario di Aleppo Haisam compare in un altro filmato molto simile, in cui lo si nota, ai margini del gruppo, in posa, con un battaglione di estremisti nel nord della Siria mentre si prepara ad un’altra esecuzione.

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È il 2012 e Haisam, dopo aver partecipato alle manifestazioni per la liberazione della Siria a Milano e Varese (le stesse durante le quali si conoscono anche le due ragazze volontarie rapite agli inizi di agosto, Vanessa e Greta). Prima Haisam diventa tra i leader più attivi del Coordinamento siriani liberi di Milano. Nelle manifestazioni è sempre in prima fila, spinge, incoraggia gli altri. Poi prende parte all’assalto all’ambasciata siriana a Roma, nel febbraio 2012.


SCRIVEMMO NEL 2013: ISLAMICO CON FREQUENTAZIONI NEL PD PARTECIPA A ESECUZIONE SOMMARIA

 

Parliamo di Haisam detto Abu Omar, legato alla famiglia di Nour Dachan presidente emerito dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, la famigerata UCOII che è dietro alla costruzione di tutte le moschee italiane. La stessa associazione alla quale, solo due giorni fa, Kyenge ha promesso l’8 per 1000.  E Nour Dachan ha interessanti frequentazioni con il Pd, nel quale con altri, sponsorizza lo Ius Soli e la cosiddetta rete G2, quella delle ‘seconde generazioni’ alla Balotelli.

E una delle espressioni della rete G2 è un personaggio che della UCOII – della sua organizzazione giovanile – è stato presidente: l’attuale parlamentare democratico Khalid Chaouki. Quello che vuole lo Ius Soli e il cibo halal alla bouvette di Montecitorio. Parte della attuale maggioranza di governo.

E’ lo stesso Dachan immortalato in compagnia di Bersani ad una manifestazione romana insieme ad altri 10 “attivisti” legati al “Coordinamento dei siriani liberi di Milano”  che avevano attaccato l’ambasciata siriana nella capitale –  video; qui il terrorista rilascia dichiarazioni dopo la sua scarcerazione; qui l’attacco all’ambasciata ripreso dagli stessi e caricato sui canali degli oppositori siriani in Italia.

Siamo sinceramente stupefatti. Non tanto che il Pd frequenti certi ambienti, visto che alcuni di questi personaggi li hanno perfino spediti in Parlamento – o al governo – ma del fatto che assassini a sangue freddo che quello immortalato nel video del NYT possano girare liberamente in Italia.

Quanti dei ‘migranti’ che i nostri crocerossini della GC accolgono a braccia – e gambe – aperte sono della stessa stoffa di Haisam detto Abu Omar, arrestato a Roma e poi rilasciato e ora in Siria a sparare alla nuca di soldati inginocchiati?

Il terrorismo in Siria dei ‘nuovi italiani’

 

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Haisam detto Abu Omar arrestato e subito dopo rilasciato a Roma il 10 febbraio 2012 dopo che insieme ad Ammar Bacha , legato alla famiglia di Nour Dachan presidente emerito dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, immortalato in compagnia di Bersani ad una manifestazione romana e altri 10 “attivisti” legati al “Coordinamento dei siriani liberi di Milano” avevano attaccato l’ambasciata siriana nella capitale come si puo vedere in questo video; qui il terrorista rilascia dichiarazioni dopo la sua scarcerazione; qui l’attacco all’ambasciata ripreso dagli stessi e caricato sui canali degli oppositori siriani in Italia.
Dopo quei fatti, i militanti “pro democrazia” furono identificati, interrogati e infine ascoltati dal giudice monocratico Marina Finiti che li ha rinviati a giudizio per direttissima il 15 marzo 2012 imponendo loro l’obbligo di firma, essendo infatti indagati per danneggiamento aggravato, violazione di domicilio e violenza privata aggravata. Quest’ultima imputazione si riferiva all’aggressione dei due vigilanti in servizio all’interno dell’ambasciata.
Intanto a Roma il ginecologo Feisal al Mohammed dissidente siriano capitolino a capo dell’Unione dei coordinamenti per il sostegno della rivoluzione in Siria, dopo essere stato avvertito da una telefonata alle sei del mattino dei “fratelli milanesi”, si occupo’ anche della loro difesa, rintracciando gli avvocati Simonetta Crisi e Amedeo Boscaino.
Qui in seguito i commenti della giornalista anconetana e figlia del presidente emerito dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia: “Il prossimo 15 marzo a Roma verrà giudicato il gruppo di attivisti per i diritti umani in Siria che il 10 febbraio scorso ha assalito l’ambasciata di Damasco nella capitale italiana. Il gesto, dall’alto valore simbolico, è stato fatto in nome del diritto alla vita del popolo siriano ed è stato dedicato alle donne, ai bambini, ai giovani, all’intero popolo, che sta pagando con la vita la scelta della libertà e della democrazia. L’ambasciata siriana rappresenta il governo siriano, quindi coloro che stanno massacrando il nostro popolo e, di conseguenza, non rappresenta chi crede nel diritto alla sacralità della vita umana. La bandiera dell’indipendenza, invece, ci rappresenta, mi rappresenta, rappresenta il futuro di pace e libertà della Siria. Asmae Dachan”.
Dopo il 15 marzo non si hanno notizie certe sull’esito della sentenza delle autorità italiane ma poco dopo come si puo’ notare in questo video alcuni dei 12 attivisti si recarono in Siria per imbracciare le armi al fianco dei terroristi che la insanguinano con i loro massacrando la popolazione civile.
Nel video ottenuto dal “The New York Time” girato vicino Idlib in Siria nell’aprire 2013  dove si vedono sette uomini a torso nudo, inginocchiati e con la faccia rivolta verso il suolo. Dietro di loro, altri nove uomini tra i quali si può notare sulla sinistra Haisam “Abu Omar”, vestiti e armati di ak-47 che rivolgono contro i corpi dei sette. Inizia così il video che un ex ribelle siriano ha fatto recapitare al New York Timesalcuni giorni fa. Le immagini mostrano in diretta l’esecuzione di sette soldati dell’esercito di Assad. Nelle immagini si vede il leader di questo commando, il trentasettenne Abdul Samad Issa, ordinare ai suoi compagni l’uccisione dei sette ufficiali.

Ci chiediamo come le autorità italiane abbiano permesso la fuga di questo terrorista dal proprio territorio nazionale permettendoli di continuare a commettere crimini.

http://www.statopotenza.eu/8756/il-terrorismo-in-siria-dei-nuovi-italiani




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