Boom di profughi spacciatori scarcerati dalle toghe rosse

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Si moltiplicano i casi di richiedenti asilo e cosiddetti profughi arrestati perché beccati a spacciare e, poi, subito scarcerati dalle toghe ideologizzate

L’ennesimo caso – Arrestato una prima volta, aveva patteggiato una pena di 8 mesi. Nonostante l’arresto per spaccio e la condanna, però, l’africano ha ottenuto il permesso di soggiorno con protezione umanitaria prima dell’entrata in vigore del decreto Salvini.

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Ovviamente, è tornato a spacciare. Col permessino umanitario inventato dal PD e ora abolito.

È la storia che ha per protagonista un giovane nigeriano, difeso dall’avvocato Antonio Cozza, arrestato dalla Polizia a Perugia per spaccio di droga. Al momento del fermo lo straniero è stato trovato in possesso di cinque grammi di stupefacente, ma controllando il suo cellulare gli agenti hanno scoperto molto di più.

In particolare un sms ha richiamato l’attenzione degli agenti. Un probabile acquirente si lamentava per essere stato trattato male, sia per quanto riguarda la qualità della droga sia per la quantità. Eppure il mittente del messaggio era un buon cliente: in un anno aveva concluso 120 acquisti, spendendo almeno tremila euro.

Davanti al giudice il nigeriano ha patteggiato altri 8 mesi, con pena sospesa. Questo spaccia droga ad almeno 120 tossicodipendenti, e una sorta di giudice lo condanna alla stessa pena del primo arresto. Poi uno non deve incazzarsi.

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Si spera gli verrà revocato il permesso.

Intanto, in provincia di Frosinone:

Dopo le due aggressioni subite dai pendolari alla stazione ferroviaria si sono rafforzati i controlli delle forze dell’ordine. E non si ferma l’attenzione del reparto volanti della Questura di Frosinone, diretto dal dirigente Flavio Genovesi, nella quotidiana lotta allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti.

Nella tarda mattinata di ieri gli uomini delle volanti, a seguito di una complessa attività di prevenzione nell’ambito della recrudescenza del fenomeno dello spaccio nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo, hanno effettuato un blitz in un’abitazione ubicata nelle campagne del comune di Alatri, tra Tecchiena e Frosinone.

Nella circostanza gli agenti hanno scovato all’interno dei locali, meticolosamente occulata nelle stanze da letto circa tre etti di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” suddivisa in sedici dosi con tutto l’occorrente per il confezionamento.

La stessa sostanza sarebbe servita per rifornire, nel pomeriggio e nella serata di ieri, la piazza di spaccio della locale stazione. Sono caduti nella rete dell’operazione del Reparto Volanti della Questura due nigeriani, un ventinovenne ed un ventiseienne, entrambi richiedenti asilo politico e domiciliati nel comune di Alatri. L’operazione avvalora i timori dei residenti che hanno denunciato da tempo lo spaccio di droga, soprattutto nella zona dei giardinetti vicini alla stazione ferroviaria, da parte di extracomunitari.




3 pensieri su “Boom di profughi spacciatori scarcerati dalle toghe rosse”

  1. La colpa e’ del governo! Facciano un decreto legge in cui si prevedono dai 15 ai 25 anni per chi spaccia.

I commenti sono chiusi.