Il vescovo dei migranti si converte: “Aveva ragione Salvini”

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Quattro anni fa, sugli scogli di Ventimiglia accoglieva i clandestini africani respinti al confine con la Francia. Oggi, si è convertito, e leva la voce contro “una multiculturalità, da tanti spesso invocata e auspicata, per annacquare e sminuire la matrice cristiana dell’Europa”.

E denuncia un piano ideologico in atto per archiviare l’identità occidentale con “trapianti dal di fuori”, in una lettera ai fedeli in vista delle Europee.

Lui è il vescovo di Ventimiglia-San Remo, Antonio Suetta. E ora sta con Matteo Salvini: “Trovo normale che un cristiano invochi l’aiuto di Dio, della Madonna e dei santi, non vi è nulla di blasfemo”), chiarisce (“Sabato sarei andato alla Marcia per la vita contro l’aborto, ma mi sono dovuto accontentare di inviare un video di saluto”).

“Ritengo che un conto sia aiutare il prossimo nell’emergenza, un altro è organizzare in maniera stabile un’attività di soccorso in mare”.

“Tra i doveri di uno Stato c’è anche quello di governare i flussi migratori con umanità, verità e senso delle proporzioni. Nell’ottica di una redistribuzione dei migranti fra i Paesi dell’Unione è comprensibile che si chieda di indirizzare le navi anche verso altri porti europei o comunque di condividere l’accoglienza con altre nazioni. Anche perché non tutti i profughi vogliono restare in Italia”.

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“Sono certo che la Chiesa ha fatto e fa molto con grande umanità e retta intenzione. Rimane il rischio che alcune realtà ‘solidali’ possano utilizzare il fenomeno migratorio per altri scopi: impoverire l’Africa per lasciarla alla mercé di certi potentati; favorire uno stravolgimento dell’identità europea attraverso l’approdo di masse umane disomogenee“.

Si aspettava le critiche al comizio di Salvini, mosse dal gesuita, padre Antonio Spadaro, da ‘Famiglia Cristiana’ e dal segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin?

“Le reazioni possono essere variegate: chi parla soprattutto per slogan e in contesti pubblici lo sa bene. Dal mio punto di vista non trovo nulla di blasfemo o irrispettoso nel gesto del ministro che si professa credente. Parlava di Europa, ha baciato il rosario e invocato la benedizione di Dio e dei santi. È perfettamente compatibile con i convincimenti che dice di avere, poi ognuno è libero di considerare il tutto come crede, ricordando che è sempre impossibile valutare la profondità delle intenzioni”.

“Ho sempre apprezzato e condiviso profondamente gli interventi e la lucidità di pensiero di Ratzinger. Ritengo che papa Francesco non sia da meno nel denunciare le gravi derive del nostro tempo, lo ha fatto più volte con parole molto chiare. Poi ognuno ha le sue priorità in ragione della sua provenienza e della propria storia”.

Stai sereno, Bergoglio.