Espulso ragazzino marocchino: voleva immolarsi in nome di Allah

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Diciotto anni, tunisino, è il 39esimo espulso per terrorismo islamico nel 2019, il 402esimo dal 2015. Il decreto di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato, firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato eseguito ieri, quando il giovane è stato bloccato alla frontiera di ritorno dalla Tunisia, dove si recava di frequente.

Y.M., era residente nella provincia di Treviso. L’intelligence aveva iniziato le indagini sul suo conto per l’attività di proselitismo che il diciottenne faceva sul web e per la sua contiguità con soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo islamico, anche loro nel mirino degli investigatori.​

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Sul suo profilo Facebook commenti di adesione ideologica al jihad, di celebrazione del martirio e dei mujaheddin deceduti in combattimento nonché messaggi dal tenore antisemita. Il giovane aveva altresì pubblicamente manifestato il desiderio di sacrificarsi “in nome di Allah” e “della moschea di Gerusalemme”, rivolgendo la sua preghiera ad Allah per poter compiere il jihad.

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Salgono così a 402 le espulsioni/allontanamenti eseguiti dal 2015 ad oggi, di cui 39 nel 2019. Nel 2018 sono stati eseguiti 126 allontanamenti, mentre erano stati 105 nel 2017, 66 nel 2016 e ancora 66 nel 2015.




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