Sul caso Sea Watch, “non intendo commentare una vicenda giudiziaria in atto”. Ma in generale “osservo che nel nostro ordinamento democratico tutte le determinazioni dell’autorità giudiziaria sono motivate e soggette a verifica e controllo nel sistema giurisdizionale”, “ambito che assicura, in osservanza del principio di separazione ed equilibrio tra i poteri dello Stato, il rispetto delle leggi e dei diritti di tutti affidandolo al ministero dei magistrati che incarnano il potere giudiziario”. Così il presidente dell’Anm Pasquale Grasso, che a seguito delle parole del ministro Salvini sui giudici, aggiunge: i magistrati “agiscono in nome del popolo italiano non secondo investitura elettorale, ma in forza di una legittimazione tecnica, fortemente voluta e perseguita dai costituenti”.
E sbagliata. O meglio: tradita. Perché i magistrati, la corrente delle toghe rosse, sono diventati politici che agiscono per ideologia ma senza investitura popolare. Questo deve finire.