Le direttive del Viminale anti-Ong in mare sotto l’occhio strabico di Patronaggio, l’ormai noto magistrato di estrema sinistra.
Il nuovo caso, riportato dall’Avvenire, è quello della Alan Kurdi, che il 3 aprile aveva prelevato in mare 64 clandestini, e che il ministero dell’Interno aveva indicato come nave “non inoffensiva”. Riuscendo così a tenerla fuori dalle nostre acque territoriali.
I magistrati di Agrigento, con il procuratore Luigi Patronaggio, hanno acquisito gli atti sul divieto alla Ong Sea Eye. Il nuovo fronte giudiziario si è aperto il 4 aprile: l’eventuale transito in area “di competenza italiana” dell’Alan Kurdi è stato considerato, secondo una direttiva del Viminale, “necessariamente quale passaggio non inoffensivo”.
Sia questa direttiva che gli atti sulla Sea Eye fanno parte del fascicolo d’inchiesta di Agrigento.
#Patronaggio, procuratore di #Agrigento, apre un nuovo filone d’inchiesta. Contro qualche #ONG? No figuriamoci, contro la direttiva di #Salvini. pic.twitter.com/8gITKXWpcW
— Francesca Totolo (@francescatotolo) May 17, 2019
Ora. Qui abbiamo un magistrato che tenta di condizionare l’azione di governo. Qualcuno la chiama eversione.
E’ chiaro: se il 26 maggio la Lega non trionfa, i porti saranno riaperti.