Istat lancia allarme: “Immigrazione di massa è destabilizzante”

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Gian Carlo Blangiardo, alla guida dell’Istat da febbraio, intervistato da Repubblica, attacca: “Di per sé l’immigrazione è un fenomeno naturale nelle società aperte. Occorre tenere conto di quali numeri si stia parlando in termini di flussi e di contesto. Quando c’è ricchezza, benessere e posti di lavoro in abbondanza, l’immigrazione è un importante contributo alla società. Quando invece le cose non vanno bene, la presenza di flussi consistenti può diventare un fattore destabilizzante”.

In Italia, con milioni di disoccupati, non c’è abbondanza di posti di lavoro. Quindi, è molto semplice: l’immigrazione è destabilizzante.

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E se è vero che è un fenomeno “naturale in una società aperta”, dipende dai numeri: eravamo una società aperta negli anni ’80, e arrivavano poche migliaia di immigrati l’anno. Stranamente eravamo più ricchi, meno precari e più felici.

Blangiardo commenta anche il reddito di cittadinanza: “È una misura di contrasto alla povertà assoluta che, tuttavia, nella sua definizione operativa e applicazione, si riferisce ad una platea in parte diversa da quella misurata dall’ Istat. Le simulazioni effettuate dall’ Istat prima della sua entrata in vigore hanno stimato che il beneficio potrebbe interessare un milione 308 mila famiglie e due milioni e 706 mila individui. E che circa 400 mila individui attualmente inattivi potrebbero transitare nell’ offerta effettiva di lavoro sulla base di quanto disposto dal provvedimento”.

Però c’è un (grosso) “ma”: “Non è escluso che ci possano essere effetti indesiderati, speriamo che siano modesti e che si possano contrastare, magari con correttivi in itinere”.

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