"Ieri grazie alle sparate di #Salvini ci siamo trovati lo #spread a 290. Se uno va a chiedere un mutuo adesso si troverà un tasso d'interesse più alto"@lauraboldrini ora ad #agorarai pic.twitter.com/nsXzo94e70
— Agorà (@agorarai) May 16, 2019
In realtà, lo spread BTp-Bund non impatta sull’Euribor (e quindi sui mutui a tasso variabile già in essere). Può, ma è solo una lontana ed improbabile eventualità vista la crescita zero della Zona Euro, impattare sul costo dei nuovi mutui nel futuro. Ma per ora questo non è avvenuto. Chi stipula un nuovo mutuo oggi lo fa praticamente ai minimi storici.
A inizio maggio dello scorso anno, quando lo spread era ai massimi, 300 punti, come non accadeva dal 2013, l’andamento degli indici Euribor (gli unici, assieme al tasso ufficiale della Bce, che hanno il potere di far ballare le rate dei mutui a tasso variabile), rimase stabile. Come adesso.
Non c’è, insomma, correlazione sui mutui a tassi variabile.
Ma di quanto in quanto si preoccupa dei mutui dei cittadini italiani, visto che durante il suo quinquennio da “presidenta” della Camera ci ha fracassati il cervello (e non solo) con le sue continue e deliranti affermazioni immigrazioniste?