“Vi anticipo che nelle prossime ore ricomincerà il balletto sulle navi sequestrate”.
Matteo Salvini, nel corso della presentazione del libro di Carlo Nordio La stagione dell’indulgenza e i suoi frutti avvelenati, avvisa: “Processo più processo meno… rischio 15 anni e li rischierò un’altra volta ma non cambio idea”.
Le toghe rosse vogliono tentare la spallata prima delle elezioni europee.
E, mentre la Sea Watch 3 e la Mare Jonio sono già tornata a solcare il Mediterraneo, il gip Sarpietro ha accolto la richiesta della procura archiviando sul team della Open Arms. Ma solo per le difficoltà nel provare l’associazione a delinquere.
L’inchiesta era stata coordinata dal procuratore distrettuale Carmelo Zuccaro e dai sostituti Fabio Regolo e Andrea Bonomo che avevano disposto il sequestro dell’imbarcazione. L’ong spagnola era stata accusata di aver prelevato i clandestini per “portarli in Italia, senza rispettare le norme, anzi violandole scientemente”.
Zuccaro aveva anche contestato a quelli di Proactiva di essersi rifiutati di “consegnare i profughi salvati a una motovedetta libica”. “Nonostante la vicinanza con l’isola di Malta – si legge nelle carte dell’inchiesta – la nave proseguì la navigazione verso le coste italiane, come era sua prima intenzione”.
E infatti:
Open Arms: ma quale archiviazione, l’inchiesta continua a Ragusa