Open Arms, chiesta archiviazione: ma ormai è fuorigioco

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La procura di Catania chiede l’archiviazione per il comandante e il capo missione della nave Proactiva Open Arms.

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I due, Marc Reig Creus e Ana Isabel Montes Mier, sono accusati di associazione finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I membri dell’equipaggio sono finiti sotto inchiesta dopo lo sbarco di 218 migranti a Pozzallo, in provincia di Ragusa. I migranti erano stati soccorsi a largo della Libia per poi essere trasportati nel porto siciliano. A dare notizia della richiesta di archiviazione da parte della prcura è stata la stessa ong spagnola che sui propri profili social ha scritto: “La Procura di Catania chiede l’archiviazione. Si ritiene dimostrato – scrive ancora la Ong – che non esiste alcun indizio che l’organizzazione favorisca l’immigrazione clandestina. Noi continuiamo”.

Open Arms, che intanto, non può operare in Libia per il divieto da parte del governo spagnolo.

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Questo dimostra quanto sia complicato affrontare la questione sul piano giudiziario. Perché è quasi impossibile trovare le prove di contatti con gli scafisti: basta scrivere un tweet pubblico con le coordinate del proprio arrivo e poi farsi contattare con triangolazione attraverso Alarm Phone.

Per questo le ong vanno affrontate sul piano militare. Come una minaccia alla sicurezza nazionale. Intanto, a quella di Casarini si toglie la bandiera. E le altre, come fatto con l’avvento di Salvini, le si tiene fuori imponendo l’intervento degli Stati di bandiera.

Ancora meglio sarebbe fare intervenire i servizi segreti: e non serve nemmeno un gesto violento come farle colare a picco, usate un po’ di fantasia.