L’Italia ha il più alto numero di di-
soccupati di lunga durata nell’Ue: sono
quelli in cerca di lavoro da oltre 12
mesi. Nel 2018 sono tuttavia diminuiti
di 81.600, passando a 1,6 milioni.
Sono i dati Eurostat. Tra Sud e Isole
sono oltre 900 mila, un dato superiore
a tutta la Germania (600 mila).
Cresce il divario tra tasso medio di
occupazione femminile Ue (63,3%) e
Italia (49,5%). Quattro le regioni ita-
liane agli ultimi posti: Sicilia (che
scende dal 29,2 al 29,1% di occupate),
Campania, Calabria e Puglia.
Questa è l’eredita dei governi precedenti. Ma ci chiediamo: un Paese con milioni di disoccupati, con 1,6 milioni di disoccupati cronici, perché ha 5 milioni di immigrati sul suo territorio? Tra i quali un paio di milioni lavorano?
Perché non fare uno scambio: loro a casa, i nostri al lavoro?
E perché, un Paese con una situazione lavorativa di questo tipo, ha per anni ospitato in hotel a 35 euro al giorno per uno oltre 200mila fancazzisti?
Perché, nonostante tutto, sono ancora oltre 100mila, perché il M5s ha frenato sulla retroattività del decreto Salvini?