Ancora un naufragio che non c’è stato. Almeno non nelle proporzioni millantate dai telefonisti degli scafisti di Alarm Phone:
@MissingMigrants di @UNmigration riporta di un naufragio di un barcone partito da #Zuwara (luogo pattugliato dalla #MareJonio di @RescueMed).
50 dispersi, no sono 70… Ma il Ministero della Difesa tunisino afferma che i corpi recuperati sono SOLO 4. pic.twitter.com/5Pxq18lUdS— Francesca Totolo (@francescatotolo) May 10, 2019
Ormai è un must. Non appena una nave delle ong viene sequestrata e il business è in pericolo, ci si inventa un naufragio o lo si esagera nelle proporzioni:
Sia chiaro: chi sale sui barconi a pagamento, in genere per venire a spacciare o comunque a farsi mantenere, e poi annega, è solo un invasore sfortunato. Non è nostra responsabilità. Certo, non ci piace che la gente affoghi, ma il modo migliore perché non accada è che non partano. E comunque, l’importante è che non arrivino in Italia.
Per questo è essenziale fermare chi li incita ad imbarcarsi:
Mare Jonio, ondata barconi dopo messaggio in arabo agli scafisti
Chi c’è dietro Casarini, davvero? Ha legami con la criminalità organizzata, come detto dalla Questura di Palermo? E se sì, sono loro che gli hanno dato mandato di creare l’Ong Mediterranea per importare più mafiosi nigeriani, dopo la chiusura dei porti?
Sono tutte domande lecite.