Ecco la sostituzione etnica all’opera:
https://www.facebook.com/notiziediprato/posts/10156394840309389?__xts__%5B0%5D=68.ARA3x8Z7QEFYuJiFQ0mOQmoTNkidOgBZJqfmTl5H7NLWaGkmh-9Qb6Fd2lKgUP5vOfs9WZmy59f4PcWU9bdpAFzdGNW-2Td-KTpLcELsBt1z7IWbm_U3UArwlMWcS3tMrjVxkQSGnYERMuOhiInjLxrk3HFXxtRakMJL9FQwybM2YKr2z7WmGjp-JPfcAYyKqHx_5eYTaj8Tk0tVKAHQeIzygJ02pifc7D5A1iIigDTppBXu5JofbiJ_Ff5N3_adonJZBMqqWHUjRoe0Ah3mBP924fNRCs4mqN1hlGh4yc6oaNtFNIVcYGdpxfEb9_eHFYoT-W7GfyN51Nw5Pf52&__tn__=-R
Prato sta diventando una città cinese. E’ la ‘via della seta’. Invece di impedire a stranieri di acquistare pezzi del nostro territorio, li invitiamo a farlo. E’ follia. E’ degrado mentale. E’ invasione.
Dobbiamo combatterla.
È anche vero che se un Italiano rilevasse lecitamente un’attività commerciale all’estero, la cosa non desterebbe alcuno scandalo, anzi.
Difendere a spada tratta noi stessi è un discorso, sparare affermazioni faziose è tutt’altro.