Decreto Salvini 2: acque vietate a navi Ong

Vox
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Il ministro dell’Interno, Salvini, annuncia un ‘decreto Sicurezza bis’.

“Ci sarà presto un decreto Sicurezza 2”, ha annunciato Salvini a Napoli parlando
con i giornalisti prima di entrare in Prefettura dove si è recato per congraturalsi dopo l’arresto dei responsabili del ferimento della piccola Noemi.

E ha spiegato che il decreto punta a dare maggiori risorse agli uomini delle forze dell’ordine e agli uffici giudiziari.

FONDAMENTALE – Uno degli articoli dà al Viminale la competenza a limitare o vietare il transito in acque italiane.

Ma non sufficiente. Fino a che non potremo anche riportare indietro i clandestini ‘soccorso’ dalle nostre navi militari perché la Ue ce lo vieta.

Più poteri al Viminale e sanzioni anti-ong
Ma in questo decreto ci sono alcuni punti importanti sul piano della gestione dell’immigrazione. Il decreto va ad operare soprattutto sui salvataggi in mare mettendo in chiaro alcuni aspetti e rincarando la dose sulle sanzioni: “Chi, nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta gli obblighi previsti dalle Convenzioni internazionali, con particolare riferimento alle istruzioni operative delle autorità SAR competenti o di quelle dello Stato di bandiera. Le sanzioni previste sono di duplice natura:in ogni caso, una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero trasportato. Competente all’accertamento della violazione e all’irrogazione della sanzione è il Corpo delle Capitanerie di porto; nei casi più gravi o reiterati e laddove la violazione sia commessa da navi battenti bandiera italiana, la sospensione da 1 a 12 mesi o la revoca della licenza, autorizzazione o concessione ad opera delle autorità amministrative competenti”.

Stretta sulle competenze di Toninelli sugli sbarchi
Poi arriva una stretta sulle competenze del Ministero delle Infrastrutture: “Si interviene in materia di Codice della Navigazione, in particolare su “Divieto di transito e di sosta” di navi mercantili nel mare territoriale, limitando le competenze del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell’ambiente marino. Viene attribuita al Ministro dell’Interno la competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica”.

Stop ai trasporti di irregolari
Infine particolare attenzione va posta all’articolo tre del decreto che modifica l’art. 51, comma 3-bis, c.p.p., “estendendo ai reati associativi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche nelle ipotesi non aggravate, sia la competenza delle procure distrettuali sia la disciplina delle intercettazioni preventive. Si consente così di contrastare “a monte” l’organizzazione dei trasporti di stranieri irregolari”. Insomma il piano anti-ong e anti sbarchi del Viminale va avanti.