Poliziotto: “Ci vergogniamo per scorta ai Rom di Casal Bruciato”

Vox
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NOTA: l’articolo è stato editato cancellando alcune frasi che avrebbero potuto rendere riconoscibile l’agente, dopo l’interessamento di personaggi che fanno della pubblicazione di numeri privati un atto di killeraggio pubblico.

Chi ci ha voluto scrivere questa drammatica testimonianza è un poliziotto che da anni invia a Vox informazioni direttamente dal fronte di Roma, e come la stragrande maggioranza delle Forze dell’Ordine è dalla parte dei cittadini:

Per la prima volta in vita mia, e sono anni che sono in polizia, mi vergogno di essere un poliziotto. Non per la divisa. Mi vergogno per quello che i miei colleghi sono stati costretti a fare a Casal Bruciato.

Non so cosa avrei fatto, se fossi stato lì. Ma forte sarebbe stata la tentazione ad abbandonare la divisa e unirmi alla gente del quartiere. Che poi sono i nostri fratelli, le nostre mamme, i nostri padri.

Come è possibile, esserci ridotti a scortare chi da sempre ci odia, chi da sempre delinque alle nostre spalle, chi ci prende in giro ogni volta che lo arrestiamo, perché sa che, tanto, il magistrato buonista di turno lo scarcererà.

Perché, e mi rivolgo al Capo della Polizia, ci costringete a scortare chi da sempre viola le leggi, ordinandoci di manganellare i nostri padri, per eseguire gli ordini di un sindaco che ha deciso di dare le case popolari dei nostri nonni agli zingari?

Ci siamo schierati contro la nostra gente per fare posto ad un clan di nomadi, gli stessi che ogni giorno troviamo a rubare per le strade di Roma!

Io mi rivolgo ai miei colleghi: forse è il caso che iniziamo a dire no! Non obbedire ad ordini che vanno contro il senso di giustizia che è dentro ognuno di noi.

Perché sì, noi siamo poliziotti, ma prima di tutto siamo italiani!

Vox

E voglio dire ai cittadini che la maggioranza dei poliziotti, anche se obbediscono, sono con loro. xx xx xxxxxxxx, xxxxxx xxxx xxx xxxxxxxx xxxxxx, xxxxxxxx xxx xxxxxxx, xxxxx x xxxxxxx x xxx x “xxxxxxxx xxxxxxx”, xxxxxxx xxxxxxxx xxx xxx xxxxxx xxxxxx x xxxxx x xxxxxx. Sanno che se mandassero poliziotti scelti a caso, disobbedirebbero agli ordini.

Da poliziotto chiedo scusa ai residenti di Casal Bruciato, ma prima di tutto chiedo scusa a me stesso.

Perché prima di essere un poliziotto, sono un italiano!

Cosa dire? Sappiamo che non vorreste obbedire a certi ordini. Ma chiediamo a Salvini: perché permetti che i tuoi uomini vengano costretti dalla Raggi ad essere umiliati in questo modo, a fare da scorta ad un clan di ‘nomadi’ che per decenni ha violato la legge vivendo in un insediamento abusivo, e chissà cos’altro?

Poliziotto: “Mi vergogno per quanto accaduto a Casale San Nicola”

Ps. Se volete farvi due risate:

Open e la lettera vera del poliziotto a Casal Bruciato




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