Forse era uno dei punti in cambio della candidatura di piddini nelle liste di Macron.
In Toscana, la Regione a guida Pd ha affidato la gestione del trasporto pubblico locale alla Autolinee Toscane Spa, controllata da un’entità francese, nonostante sia ancora pendente il ricorso del concorrente italiano. “Decisione grave e immotivata”. Non tanto immotivata.
L’appalto vale 1 miliardo. E i sindaci, anche PD, sono furiosi.
Preoccupato il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli: “Il fascino transalpino per la sinistra è evidentemente irresistibile: dopo aver avallato le rivendicazioni d’Oltralpe sulle origini del genio di Leonardo da Vinci, la Regione Toscana forza inspiegabilmente la mano per affidare alla società di proprietà del governo francese Ratp il trasporto pubblico locale. Una scelta incomprensibile che conferma i sintomi di allergia alla tutela dell’interesse nazionale italiano dei nostri amministratori”.
Ormai è così in tutti i settori. In nome della liberalizzazione dell’economia – che a quanto pare qui in Italia la politica applica in maniera ben più marcata che altrove – si scelgono fornitori di servizi e di prodotti stranieri. Basti pensare alle auto delle forze dell’ordine, i cui ultimi modelli pochi sono quelli di produzione italiana.