Croce Rossa licenzia dipendenti: “Con Salvini mancano i migranti”

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La pacchia è finita anche per la Croce Rossa, che a Roma ha avviato con i sindacati la procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale riguardante circa un terzo dei suoi dipendenti.

No. Non erano volontari.

“La nostra è una via obbligata non una scelta”, si lamenta il direttore Pietro Giulio Mariani. “La scelta di non partecipare alla nuova gara per l’accoglienza delle persone migranti, determinata dalla nuova strutturazione dei servizi previsti dal Ministero, ci impedisce di garantire gli attuali livelli occupazionali”. No 35 euro, no party.

“Il taglio, purtroppo, riguarderà più di 60 persone, ai quali si aggiungono professionisti, partner e fornitori coinvolti nei servizi. Questo drammatico processo si aggiunge e aggrava ulteriormente le ampie difficoltà di pagamento causate dai mancati rimborsi da parte delle Pubbliche Amministrazioni (quali Prefettura, Comune di Roma e altri Comuni del Lazio, ed altri Enti). La ormai prossima chiusura dei centri d’accoglienza impone all’Associazione di ridurre il personale così in esubero che, altrimenti, comporterebbe un aggravio di costi non sostenibili”.

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In questi anni nessuno ha accolto gratis. Non era bontà d’animo, ma schifoso business.

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