Il vescovo di Vittorio Veneto e Presidente dell’organizzazione che andrebbe sciolta Caritas Italiana, tal Corrado Pizziolo, attacca Salvini che ha definito la Caritas una ‘mangiatoia’.
“Non vale la pena di raccogliere le provocazioni. Ricordo – sottolinea Monsignor Pizziolo – che la Caritas ha svolto un ruolo di supplenza nella gestione di un problema dello Stato. Per anni i prefetti ci hanno supplicato di aiutarli, accogliendo migliaia di profughi. Ora questa supplenza non la facciamo più, perché non vogliamo essere strumentalizzati da chi poi agisce e parla nei modi citati”. Certo, è solo un caso che questo ritiro dal business avvenga dopo il taglio da 35 a 21 euro. Non vi crede più nessuno.
I prefetti vi supplicavano su mandato del governo PD.
“Il governo considera i migranti un fastidio, li tratta prendendo le distanze, taglia servizi fondamentali, per l’integrazione e non solo. Tanti profughi hanno visto torturare e uccidere connazionali in fuga come loro, quando non addirittura parenti, quindi per superare un trauma simile hanno bisogno di supporto psicologico, oggi non più garantito. Lo stato organizza l’accoglienza – sottolinea – come fosse una sorta di servizio militare”.
La pacchia è finita.
Quanto al ritorno nelle caserme “non sapevo niente ma viste le limitazioni imposte all’accoglienza dal decreto Salvini è l’unica strada rimasta. Un problema tira l’altro”.
Infine, sull’obiettivo di fermare le migrazioni, il Presidente della Caritas ribadisce che “non si potrà mai bloccare qualsiasi ingresso. Se non per mare, i migranti arrivano per altre vie. Partendo dal presupposto che le migrazioni non le ha inventate la Caritas, sono un fenomeno più grande di lei e anche del governo. La soluzione è duplice -conclude – pazienza e dialogo”. No, la soluzione è semplice: muri. Fisici e non.
Gli immigrati arrivano con i vostri maledetti ricongiungimenti familiari: eliminati quelli, chiuso.