Prete scafista sulla nave di Casarini: lo manda Bergoglio

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Il Vaticano si schiera con l’ong dei centri sociali che da mesi sfida l’Italia e la politica contro l’immigrazione clandestina del Viminale.

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Non è un caso. Già da mesi i giornalisti dell’Avvenire, giornale dei vescovi mantenuto dai contribuenti, sono a bordo delle ong per fare propaganda. E la Chiesa ha già finanziato l’ong tedesca Sea Eye.

Quindi non sorprende che sulla Mare Jonio si sia imbarcato un prete. È don Mattia Ferrari, 25enne vicario parrocchiale di Nonantola (Modena) che ha ottenuto il permesso di due arcivescovi per salire a bordo della nave degli scafisti umanitari che oggi, nonostante i divieti della Guardia Costiera, salpa dal porto di Marsala per la Libia.

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“In effetti qui sono tutti atei e agnostici”, racconta , “Ma c’è un bel clima di fratellanza, i ragazzi di Mediterranea hanno un gran rispetto per Papa Francesco. E un fatto è certo: il Vangelo, oggi, passa anche dal Mediterraneo. Nello zaino, oltre a qualche ricambio, mi sono portato i vangeli, il messale e il rosario. Sono il cappellano di bordo, il mio compito è rappresentare la vicinanza della Chiesa sia a questi ragazzi che rischiano la vita per qualcosa in cui credono, sia ai migranti che arrivano dalla Libia. Siamo le prime persone che vedranno. Io voglio portare amicizia, sostegno spirituale e consolazione”.

Sappiamo noi cosa vuoi portare. Ora se li vanno a prendere direttamente in Libia.

Non si capisce cosa aspetti il governo a togliere la bandiera a questi trafficanti di carne umana.

A proposito: ecco a cosa serve l’8 per mille. Chi dà l’8 per mille alla Chiesa finanzia l’invasione ed è un nemico del popolo. La Chiesa è, oggi, nemico del popolo. E come tale va trattata.