Le piazze piene di Salvini in Sicilia non erano un miraggio.

Lo dimostra lo spoglio delle schede per i 34 comuni siciliani in cui si è votato per le amministrative ieri.

A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia, dopo oltre un terzo dello spoglio è in vantaggio Michele Giarratana, candidato di centrodestra con oltre il 40% dei voti, a seguire il candidato di M5s Roberto Gambino con circa il 18%, Salvatore Messana sostenuto da liste civiche con oltre il 15% dei voti, poi Oscar Aiello della Lega con il 13%.

Un candidato leghista che, da solo, prende il 13 per cento a Caltanissetta, alle amministrative. Solo 5 punti meno del M5s che ha qui il suo bacino elettorale. E pià del centrosinistra.

A Gela a circa un terzo dello spoglio è in bilico il risultato con Lucio Greco (liste civiche di centrodestra) al 35.9%, con Giuseppe Spata, candidato leghista (Lega-Fdi) al 30,4%. A seguire Maurizio Melfa a circa 18%. Male i grillini che avevano vinto le precedenti elezioni: indietro Simone Morgana intorno al 15%.

Tanto per dare il senso: a Gela e Caltanissetta, la Lega prese il 7% alle politiche. A Mazara il 4%.

A Mazara del Vallo, con le prime sezioni scrutinate, avanti Salvatore Quinci (liste civiche) avanti con il 32,84, segue Nicolò La Grutta di M5s con il 23,32, tallonato da Giorgio Randazzo, sostenuto dalla Lega con addirittura il 19,59%.

Quasi mezzo milione di siciliani sono stati chiamati alle urne per le elezioni amministrative. Ma una buona fetta di elettori non ha risposto all’appello. In calo l’affluenza, con l’eccezione di Gela tra i grandi comuni dove invece si è registrato un significativo aumento, di circa 7 punti percentuali.

Nei comuni più grandi si è votato con il maggioritario a doppio turno: l’eventuale ballottaggio (necessario se nessuno dei candidati ottiene almeno il 40 dei consensi) si svolgerà il 12 maggio. Negli altri 27 comuni, con popolazione inferiore a 15 mila abitanti, viene eletto chi conquista più voti al primo turno.