Bergoglio invoca il trasferimento degli africani dalla Libia all’Italia

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Portategli sempre carne fresca a cui baciare i piedi, perché questo è ossessionato.

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Al termine del Regina Coeli in piazza San Pietro, Bergoglio alla preghiera “per i profughi che si trovano nei centri di detenzione in Libia, la cui situazione -già molto grave- è resa ancora più pericolosa dal conflitto”.

Non esiste alcun profugo nei centri di detenzione in Libia. Sono clandestini nigeriani, senegalesi, bangladesi et al che potevano e dovevano restare a casa propria.

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Poi lancia il solito appello affinché “donne, bambini e malati possano essere
al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari”.

Certo, corridoi umanitari verso casa loro, noi di nigeriane ne abbiamo abbastanza.

Poi, en passant, ha infine rivolto gli auguri “ai fratelli e sorelle delle Chiese orientali” che oggi celebrano la Pasqua ortodossa.




Un pensiero su “Bergoglio invoca il trasferimento degli africani dalla Libia all’Italia”

  1. Succede un terremoto?
    Bergoglio (come i suoi predecessori) “esprime la sua vicinanza etc, etc…”.
    Succede un maremoto?
    Bergoglio esprime etc, etc…
    Succede un eccidio?
    Bergoglio esprime etc, etc…
    Muoiono vittime assortite nelle più disparate e orribili occasioni?
    Bergoglio esprime etc, etc…
    Nonché, ogni volta – e ce ne sono a raffica da sempre – “invita i fedeli a pregare”.
    Risultato?
    Una beata sverza, come è sempre stato dalla notte dei tempi e per qualunque religione. Immancabilmente.
    Muggisci mandria, muggisci.
    E continua ad elargire e baciar pile per guadagnarti la vita eterna.

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