La domenica nello Sri Lanka non saranno più celebrate messe, fino a nuovo ordine, in seguito alla raffica di attentati che a Pasqua hanno causato la morte di oltre 250 persone. Lo ha annunciato l’arcivescovo di Colombo, cardinale Malcolm Ranjith.
A suon di leccare i piedi, poi li prendi in faccia.
Intanto:
Secondo i media locali, che citano fonti della polizia, i sospetti si sono fatti esplodere prima dell’irruzione dell’esercito e della polizia, nella presunta base logistica degli attentatori dello #SriLanka. https://t.co/IySq4wGOAk
— Francesca Totolo (@francescatotolo) April 26, 2019
L’integrazione non esiste.
In Sri Lanka ci sono musulmani da secoli, 2 milioni, come in Italia.
«Non c’è sicurezza, andare in chiesa è pericoloso ora. I nostri figli hanno paura di entrare in una chiesa». Gration Fernando è un cattolico dello Sri Lanka, proprietario di un negozio davanti al Santuario di Sant’Antonio a Colombo, uno dei siti colpiti negli attentati di Pasqua dai terroristi islamici affiliati all’Isis. Le autorità gli hanno ordinato di chiudere il negozio, temendo nuovi attentati nel fine settimana, ha rivelato l’Associated Press.