L’avvocato gratis ai profughi lo pagano gli italiani

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Interessante l’analisi statistica dei dati raccolti dall’Ordine degli Avvocati.

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In ambito civile, nel 2018 sono state 4618 le istanze di patrocinio dello Stato valutate in via preliminare dal consiglio dell’organo di rappresentanza dei legali presentate da richiedenti asilo sulla cui ammissione poi il giudice ha la parola definitiva. Circa il 50% delle richieste totali nel civile con una liquidazione media per ciascun legale di 800 – 900 euro a procedimento (il dato non è ufficiale, ma riferito da fonti qualificate).

Un numero che cresce sempre di più. Ogni anno, lo Stato mette a disposizione un budget per ciascun Tribunale (a Milano circa 15 milioni di euro) per varie spese di giustizia, tra cui anche una somma da destinare all’istituto dell”avvocato gratis’. Quando il capitolato di spesa si esaurisce, le note vengono comunque liquidate dai giudici agli avvocati che però non vengono pagati perché mancano le risorse. “Come Ordine – spiega Del Corno – il problema è quello delle disponibilità finanziarie per liquidare le note”.

Appare evidente che le somma stanziate dallo Stato non sono sufficienti, anche alla luce dell’incremento delle domande degli immigrati, il cui diritto all’avvocato nega quello degli indigenti italiani.

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A questo, il decreto Salvini ha messo un freno:

Svolta Salvini: niente più avvocati gratis ai profughi