Arrestato Bledar Ibrahimi, l’immigrato islamico che ci voleva tutti morti

Vox
Condividi!

Arrestato in Albania Bledar Ibrahimi, 28 anni, un 28enne albanese ricercato per associazione con finalità di terrorismo (islamico) anche internazionale. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale.

Nel 2016, nella sua abitazione di Milano era stato trovato materiale informatico, tracce di contatti con fondamentalisti islamici e documenti video/fotografici inneggianti al Jihad. Un altro immigrato di seconda generazione.

”Grazie alla magistratura e ai nostri investigatori, a partire dal Ros, che non hanno mai mollato – dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini -. Grazie anche alle autorità di Tirana. È l’ennesimo latitante fuggito e catturato all’estero. Nessuna tregua ai criminali e ai fanatici”.

Vox

Era meglio se stava in Albania. Fino a che non realizziamo carceri per albanesi in Albania, meglio non arrestare latitanti.

Bledar Ibrahimi era un ragazzo di vent’anni arrivato dall’Albania. Nei suoi post ha scritto che «Siria e Iraq» sono «per tutti i musulmani» e ha invocato la «protezione di Allah» per il califfo al Baghdadi (14 luglio 2014), «leader dei credenti». Ha condiviso le parole dell’erede di al-Zarqawi, contro l’Occidente e contro gli odiati sciiti (6 maggio 2014). Ha invocato l’«aiuto divino» mentre pubblicava una foto che inneggiava al jihad (27 luglio). E soprattutto ha stretto amicizia con ampia parte della rete di sostenitori dell’Isis in Lombardia. Da Giulia Maria Sergio, partita da Inzago per combattere in Siria, al pakistano Aftab Farooq (al quale via chat ha domandato il numero di telefono) espulso da Vaprio d’Adda. Ha frequentato Idriss Elvis Elezi, albanese arrestato a Brescia (poi rimpatriato), sospettato di aver aiutato Anas El Abboubi a lasciare Vobarno per raggiungere Aleppo dove sarebbe morto in combattimento. Ha avuto contatti con Halili El Mahdi, torinese, uno degli autori del primo documento diffuso dall’Isis in lingua italiana. In Rete ha agganciato i parenti del foreign fighter Oussama Khachia, che ha lasciato Varese per morire in Siria, e ha dialogato su una chat criptata con il savonese (espulso) Brahim Boufares.