Magistrato ha liberato per telefono il senegalese che ha sprangato poliziotti

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Non solo espulso due volte per finta:

“Allah Akbar”, aggressore poliziotti è senegalese: già espulso 2 volte per finta

Non era la prima volta che Ndiaye Migui si avventava contro i poliziotti con violenza.

Il 29 marzo ne aveva già aggrediti altri, ma non si era tenuto alcun processo perché il pm ne aveva disposto telefonicamente la liberazione.

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Ndiaye Migui non è nuovo alle forze dell’ordine. Viveva in una baracca che si era costruito in Barriera di Milano, non lontano dal posto dove ha attaccato i due agenti. Sino stati proprio alcuni dipendenti del supermercato a chiederne l’intervento quando si sono accorti del giaciglio di fortuna. A fine marzo l’immigrato aveva già aggredito altri poliziotti. In quell’occasione, come si legge nel verbale, il pm lo aveva subito liberato “pur non essendo riusciti a risalire all’identità e alla posizione giuridica del soggetto in questione”. E lo aveva fatto con una semplice telefonata. Una decisione osteggiata anche dagli agenti che nel redigere il verbale avevano messo nero su bianco che riferivano quanto accaduto “per doverosa conoscenza”. La decisione del magistrato di rimettere in libertà un soggetto come Ndiaye Migui ha così portato a un’altra giornata di violenze che avrebbero potuto essere evitate.

Se la situazione a Torino è questa, dovete ringraziare l’ex procuratore capo, il sinistro Spataro. E’ lui che fino a poche settimane fa gestiva la procura e preferiva occuparsi ‘di razzisti su facebook’ piuttosto che di crimini degli immigrati. Anzi, lui gli immigrati li assumeva:

Spataro, il PM anti-Salvini che assume i profughi in procura

“Nelle ultime settimane c’è un crescendo di violenze che deve preoccupare tutti”, lamenta il segretario nazionale del Siap, Pietro Di Lorenzo. “Non è accettabile in alcun modo che si conceda accoglienza e tutele a chi potrebbe uccidere un comune cittadino o un poliziotto – continua – e che si continui a permettere la permanenza in Italia a chi non ha titolo”. Una volta che il senegalese è stato portato in Questura, è infatti venuto anche fuori che ha a suo carico due provvedimenti di espulsione, uno del questore di Cuneo e uno del questore di Torino. “Adesso – fanno sapere dal Viminale – è anche accusato di tentato omicidio”.

“Il fatto – dice Di Lorenzo – è indice di una assoluta mancanza di timore e rispetto verso le forze di polizia”.