Operazione Kyenge: “Tra 50 anni saremo tutti africani”

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Chiamatela “operazione Kyenge”. E’ il tentativo di africanizzare l’Europa. Per anni sono andati a prenderli praticamente a Tripoli. Poi hanno aggiunto anche i ‘corridoi umanitari’ via aerea da Libano e Marocco. Ora vogliono riaprire il traffico tifando per la guerra in Libia: così i nigeriani e i senegalesi potranno tornare a prendere i barconi.

I media, continuano a definirli ‘disperati’, disperati con il satellitare. Un gadget da circa mille euro. Questi ‘disperati’, non solo pagano qualche migliaia di euro per farsi traghettare a casa nostra, ma hanno anche il denaro per fare telefonate satellitari.

Del resto ‘ammortizzeranno’ le spese una volta sbarcati, spacciando. Oltre ad essere mantenuti con una spesa che era il doppio di quello che prende un pensionato italiano in media.

Quando pagate le tasse, sappiate che le state pagando per pagare i bagordi di africani appena sbarcati. Per pagare l’assistenza sanitaria di loro, delle loro mogli incinte e dei loro figli. Quei figli che un giorno – come ogni testa pensante dovrebbe capire in anticipo – distruggeranno le vite dei vostri figli.

Quei figli che già oggi vediamo all’opera nelle periferie delle grandi città europee: bruciano auto, attaccano poliziotti. Quei figli che spacciano agli angoli delle nostre strade, nelle nostre scuole. Quando va bene e non stuprano. O uccidano. Cosa che accade ormai quotidianamente.

Figli, che i cosiddetti ‘profughi’ utilizzano come scudi umani per impietosire i mentalmente deboli condizionati dalla propaganda dei media di distrazione di massa che insozza la programmazione televisiva ad ogni ora del giorno, con particolare attenzione ai programmi di svago, quelli coi quali è più facile ‘riprogrammare’ i poco abili.

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Perché tutti quelli che sbarcano, finiscono per intraprendere due strade: quella del vivere a spese nostre, o quella del crimine.

Perché se non ve ne foste accorti, orde di africani si stanno prendendo la nostra terra. E lo stanno facendo grazie alla collaborazione di uno Stato che è ormai soggetto attivo della sostituzione etnica del popolo italiano, uno Stato verso il quale è giusta, non solo la ‘disobbedienza’, ma anche una vera e propria rivoluzione. Questo Stato deve essere rovesciato.

Ma questa invasione ha successo soprattutto ‘grazie’ alla ignavia dei molti. Coloro che voltano le spalle alla resistenza, coloro che ‘non hanno tempo’ per difendere la loro terra e da stupidi, si accorgeranno dell’invasione, solo quando l’avranno alle porte di casa propria. E sarà troppo tardi.

Con chi si oppone, si usano le armi note dei regimi: derisione, minacce e isolamento mediatico. Perché parafrasando Swift, quando un vero patriota appare nella Nazione, tutte le puttane fanno congrega tra loro. Oggi, in Italia, le puttane sono nei media e in ampi settori della magistratura.

Sradicarle dai loro postriboli è la lotta che abbiamo scelto.

E queste puttane odiano l’Italia e il suo popolo, e stanno facendo di tutto per eliminarne radici e identità. E queste puttane hanno ossequiosi servitori, come i marinai della Guardia Costiera. Servitori che non si rendono conto che, con i loro servigi, stanno distruggendo il paese che li ha visti crescere. Stanno distruggendo non solo, il futuro di estranei, ma anche quello dei propri figli.
Perché non viviamo nel paese della cornucopia, dove le risorse non hanno fine. Ogni risorsa destinata ai ‘migranti’, è una risorsa tolta a noi e a chi ci è caro. Ogni assegno che stacchiamo al ‘profugo’, è un taglio alle pensioni dei nostri nonni e dei nostri padri. Ogni figlio di immigrato che sbarca, è un posto in meno negli asili per i vostri figli e nipoti. O capite questo, o non capirete mai nulla.

E’ “l’operazione Kyenge”, con la quale una minoranza fanatica vuole sovvertire l’identità etnica del popolo italiano, attraverso il massiccio afflusso di immigrati africani poi parcheggiati in hotel. Chi non ci sta, si unisca alla resistenza.