Zone rosse contro gli spacciatori, magistrati rossi contestano Salvini

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Per tre mesi a Firenze ci saranno delle “zone rosse”, aree con “divieto di stazionamento” per “persone dedite ad attività illegali”, che abbiano già una denuncia alle spalle. Questa misura è prevista nella nuova ordinanza firmata dal prefetto Laura Lega su input di Salvini, e che sarà estesa ad altre città italiane.

In queste ‘zone’ sarà vietato lo stazionamento “a soggetti – si legge nel testo – che ne impediscano l’accessibilità e la fruizione con comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione di tali aree”.

E’ un’idea interessante. Se uno spacciatore non puoi metterlo in galera senza che sia colto sul fatto, puoi impedirgli di spacciare nella sua zona se ha già una denuncia. Gli rovini il business. Ovviamente, questa iniziativa non piace alla sinistra. E alla sua corrente nella magistratura.

Magistratura Democratica, associazione composta da magistrati di estrema sinistra, protesta: “Mina le fondamenta dello stato di diritto, perché limita fortemente la libertà di movimento – si legge nel comunicato – solo per essere stati denunciati, non condannati; non è necessario neppure essere comparsi davanti a un giudice”.

La richiesta di maggiore sicurezza non può, secondo MD, andare a creare deroghe alla “tutela della libertà di tutti, come la riserva di legge e di giurisdizione in materia di limitazione della libertà personale”.

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“L’ordinanza del Prefetto di Firenze permette alle forze dell’ordine di allontanare da alcune zone della città, le “zone rosse”, chi è stato denunciato: per percosse (uno schiaffo), lesioni, rissa, spaccio di stupefacenti. Denunciato. E chi ha ricevuto contestazioni relative alle regole del commercio. In pratica i venditori ambulanti.

Firenze non è sola, perché anche il comune di Calziocorte, in provincia di Lecco, ha individuato altre zone rosse, vietando, questa volta, l’insediamento di centri di accoglienza per immigrati nelle nuove “zone rosse”. Più sincera, in fondo, l’ordinanza di Calziocorte: il diverso per eccellenza, l’immigrato, non può accedere alla scuola, alla stazione ferroviaria, persino all’ospedale. Del resto, le persone migranti rappresentano la “categoria” per eccellenza portatrice di un’ “identità pericolosa”.

Il messaggio regressivo che si va consolidando nel senso comune per effetto di queste politiche è quello di un concetto di “sicurezza” sempre più lontano dall’idea di sicurezza esistenziale e sociale, prodotta da politiche di solidarietà e di inclusione e dalla garanzia dei diritti sociali per tutti. Il rafforzamento dell’idea di “pubblica sicurezza” nelle forme dell’ordine pubblico e degli inasprimenti punitivi è il portato della propaganda zero tolerance che vale a soddisfare il sentimento diffuso dell’insicurezza sociale, mobilitandolo contro le persone non per quello che fanno, ma per quello che sono, per la loro “diversa” identità.

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Sono scelte che accrescono “la solitudine del cittadino globale” e la contrapposizione, dividendo la collettività anziché renderla coesa e solidale. Si allontanano, così, gli obiettivi che davvero garantirebbero la convivenza pacifica: l’inclusione e progetti di coesione sociale, che, dove praticati, hanno consentito l’integrazione e l’effettivo aumento della sicurezza reale.”

Noi abbiamo una proposta: perché non rendiamo i tribunali ‘zona rossa’ per gli iscritti di MD? Perché chi fa politica, non può emettere sentenze in tribunale.

E sì, questa iniziativa non è risolutiva, il metodo Duterte lo sarebbe, ma è un passo avanti.




Un pensiero su “Zone rosse contro gli spacciatori, magistrati rossi contestano Salvini”

  1. E’ assolutamente incredibile come ancora si finga di non capire
    che è ” questa magistratura ” a dover essere incriminata e sbattuta
    all’ergastolo prima di ogni altra procedura e gli andrebbe ancora bene, troppo bene, perchè per certi balordi
    è di rigore l’eliminazione mediante impiccaggione, si tratta dei peggiori
    incorreggibili infami e miserabili traditori a cui non si può concedere di continuare a gestire
    una ”giustizia” tutta loro, palesemente contro lo stato.
    Mi sembra sia più che sufficiente , è reato di tale gravità
    di attacco allo stato da essere emanato dal codice militare di guerra

I commenti sono chiusi.