“La posizione è molto chiara: l’intenzione del governo, mia e del Mise è di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale”. Lo ha detto il sottosegretario all’Editoria, Crimi, al suo arrivo ad un convegno in Lombardia.
Crimi fa il segno del ‘potere bianco’ 😆
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#Crimi: la convenzione di #RadioRadicale non sarà rinnovata #ANSA https://t.co/Va35gT4aES
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) April 15, 2019
“Nessuno ce l’ha con Radio Radicale o vuole la sua chiusura” ma “sta nella libertà del governo farlo”, ha puntualizzato. E ha aggiunto: l’emittente “ha svolto da 25 anni un servizio senza alcun tipo di gara e valutazione dell’effettivo valore di quel servizio”.
Ovviamente, è scattata la solita manfrina: ‘salfiamo radio radicale’. Coi soldi degli italiani.
Perché gli italiani devono finanziare i giornalisti della Bonino?
Avete preso 200 milioni. Ringraziate che non vi si chieda il rimborso:
Radio Radicale: 200 milioni di euro dai contribuenti italiani
E poi, non eravate per il libero mercato? Godetevelo. Gli altri se lo ‘godono’ da sempre.
Oggi si brinda!
Finalmente anche #RadioRadicale scopre le gioie del libero mercato, della “flessibilità” e della “resilienza” liberista che ha imposto agli italiani da anni.
Andate a lavorare! pic.twitter.com/YwVL8235Eh
— Antonio Bordin (@antonio_bordin) April 15, 2019