“La crisi in atto a Tripoli, con l’avanzata delle forze del generale Khalifa Haftar sulla capitale libica, potrebbe spingere 800mila clandestini, tra cui criminali e jihadisti legati all’Isis, verso l’Italia e le coste europee”.
E’ l’allarme lanciato dal premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, nel giorno in cui il premier Conte e il ministro degli Esteri Moavero ricevono a Roma il vice premier libico, Ahmed Maitig.
Il premier ha poi ringraziato l’Italia per la sua mediazione e per aver tenuto aperta e funzionante l’ambasciata di Tripoli.
Intanto una prima risposta internazionale arriva dall’Onu: “Khalifa Haftar non sta compiendo un’operazione anti-terrorismo, ma un colpo di Stato”, ha detto l’inviato speciale dell’Onu in Libia, Ghassan Salamè, al programma radiofonico “R4” della BBC.
En passant, ricordiamo a Di Maio e Trenta, i due simpatici ministri del M5s, che non partono libici. Non sono mai partiti, nemmeno durante la vera guerra civile, quella brutale del 2011: